Il Museo dell’Operazione Avalanche di Eboli riveste un’importanza particolare perché ci riconnette in modo significativo ad eventi che si sono verificati non più di ottant’anni fa nei nostri territori. Rappresenta uno strumento decisivo per sensibilizzare l’intera società sull’importanza di preservare la memoria storica e per promuovere una consapevolezza collettiva che possa prevenire futuri conflitti. Ringrazio il direttore Marco Botta per il lavoro che porta avanti al M.O.A. e la direttrice della casa di reclusione di Eboli, dottoressa Concetta Felaco, i cui detenuti contribuiscono fattivamente alle attività del museo. Gestire con passione e inclusione un patrimonio storico come questo è un esempio da valorizzare e diffondere”. A dirlo è il capogruppo regionale del Movimento 5 stelle Michele Cammarano, che questa mattina insieme al Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambiello ha visitato il Museo dell’Operazione Avalanche di Eboli e l’istituto penitenziario di Eboli.
“Una giornata particolare per me all’istituto penitenziario di Eboli che ospita 45 detenuti tossicodipendenti. Otto di questi svolgono quotidianamente lavori di utilità sociale e tre sono impegnati nel M.O.A.. La gestione dell’istituto evidenzia il pieno rispetto dell’articolo 27 della Costituzione, che sottolinea la finalità rieducativa della pena per i detenuti. Le strutture carcerarie, gli spazi e l’approccio all’inclusione sociale e lavorativa sono all’avanguardia. Guai ad ipotizzare di poter chiudere le finestre e le porte di questa esperienza, sarebbe un gesto di retroguardia”. A dirlo è Samuele Ciambriello Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale.