Protagonista dell’ennesima storiaccia che, ancora una volta, vede una donna nei panni della vittima, è – come riporta, anche in apertura della prima pagina, il quotidiano “La Città” oggi in edicola – S.A., nato in Ucraina, ma con genitori adottivi brianzoli doc.
Lei, classe ’77, è una battipagliese che anni fa si trasferì nella monzese Seregno: ha due figli – entrambi minori – da un precedente matrimonio.
E sono stati proprio l’ex marito – che, ovviamente, non è il 28enne – e l’ex suocera a lanciare l’allarme capace di salvare più d’una vita.
Era arrivato sui loro cellulari un inquietante messaggio dell’uomo che s’è messo in viaggio per «fare del male» alla 46enne e al suo primogenito: questo il raccapricciante annuncio ai vecchi familiari di lei su WhatsApp, accompagnato dalla foto d’una pistola revolver (tranquillamente portata con sé sul treno, anche se alla fine, almeno quella, s’è rivelata un’arma giocattolo).
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