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Ruggi, 36enne salernitano salvato in Neurochirurgia: aveva grave tumore al cervello

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E’ stato salvato dai medici di neurochirurgia dell’ospedale Ruggi di Salerno. Si è conclusa felicemente l’odissea vissuta da un 36enne salernitano.

A raccontare la storia – come riporta il quotidiano “Il Mattino” oggi in edicola – è il fratello del paziente: «Ha girato l’Inghilterra e Milano, ma all’ospedale di Salerno ha trovato una eccellenza che gli ha salvato la vita».

Al giovane è stata asportata una massa tumorale grande quanto un melone che premeva sul nervo ottico. Tutto ha inizio lo scorso agosto, quando, dopo una visita effettuata in Inghilterra, dove risiede, viene diagnosticato un meningioma benigno nella zona orbitale.

Il 26 agosto raggiunge Milano, dove effettua una visita all’istituto neurologico Besta. Viene rimandato a casa, perché la struttura, non essendo dotata di pronto soccorso, necessita di prenotazione per effettuare l’intervento chirurgico, che in ogni caso non sarebbe stato eseguito prima del mese di novembre.

L’8 ottobre, il caso vuole che a Monza si disputi l’incontro di calcio di serie A tra la locale squadra e la Salernitana, così il giovane, che è un grandissimo tifoso dei granata, decide di raggiungere la Lombardia. Dopo la gara, però, avverte una perdita di orientamento, sbaglia treno e si ritrova in un’altra stazione.

Grazie all’aiuto di un amico fraterno, riesce a raggiungere la stazione di Napoli, per poi arrivare in serata a Salerno, accompagnato dal fratello. Durante la stessa notte, Alessandro accusa un problema urinario, ma non si accorge di nulla e non risponde alle sollecitazioni a svegliarsi. Stava entrando in coma.

A quel punto, i familiari allertano il 118, che trasportano immediatamente il giovane al pronto soccorso dell’ospedale Ruggi, da dove viene poi trasferito al reparto neurochirurgia diretto da Giorgio Iaconetta.

L’intervento chirurgico viene effettuato il 17 ottobre dal dottor Annecchiarico. Alessandro entra in sala operatoria alle 8 e ne esce alle 23. L’operazione, perfettamente riuscita, viene realizzata con l’uso di tecniche e strumentazioni all’avanguardia. Tutta la massa tumorale viene asportata attraverso piccoli fori e senza toccare minimamente il cervello.

Giovedì scorso, Alessandro si è sottoposto a un secondo step operatorio, per l’impianto di una protesi, resasi necessaria perché il tumore aveva aggredito la scatola cranica.

Ora sta bene e sta effettuando il normale decorso in reparto di Neurochirugia Ospedaliera.

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