“Ho accompagnato – ha dichiarato il Sindaco Angelo Pasqualino Aliberti – l’On. Cappellacci al Mauro Scarlato per un sopralluogo e per raccontargli da vicino la situazione che siamo costretti a vivere in tema di Sanità ed emergenza. Insieme, alla presenza anche di consiglieri comunali e su richiesta dell’on. Cappellacci, ci siamo confrontati con il Direttore sanitario Maurizio Maria D’Ambrosio, inviato a Scafati dal Direttore generale Sosto. Con D’Ambrosio abbiamo fatto il punto su tutta la questione, raccontando i fatti accaduti dal 2011 ad oggi.
Alla richiesta di visionare i reparti, è spuntata però una nota del DG nella quale vietava al Presidente il sopralluogo. Questa è l’ulteriore dimostrazione che ci troviamo di fronte ad una questione della Sanità che è diventata arma di battaglia politica: era proprio questo il motivo per il quale ho chiesto con una lettera indirizzata al Ministro della Salute e all’on Cappellacci, l’intervento del Governo, per avere un supporto, per chiedere di vigilare su quelle che sono le attività che si stanno facendo in Regione in tema di Sanità.In questa regione un ospedale di 700 posti letti a Salerno Città non serve.
Non serve a questa provincia, non serve a questa regione, se non si riesce a garantire la sanità territoriale, i livelli essenziali di assistenza, le prestazioni minime, se non si riesce a garantire l’emergenza a Scafati. Parliamo del 118 e delle 3 ambulanze su un’ utenza di 100.000 abitanti con una sola macchina medicale. Parliamo di un primo intervento che era stato anche sancito da una sentenza del TAR, che non esiste.
Parliamo di un pronto soccorso base che può aprire, secondo quanto ci dicono, solo con 6 medici esperti di emergenza. L’ho detto anche in altre sedi: come facciamo a riaprire tutto se nel frattempo non riattiviamo il laboratorio di analisi, la radiologia, le sale chirurgiche e quanto serve ai medici per l’emergenza?
Ho provato a ragionare con il livello regionale ma ho trovato un muro per quella battaglia politica nei confronti di questa Città che ha un sindaco di centrodestra. Se il problema sono io, sono disposto a dimettermi domani purché si riapra. Se c’è un problema che riguarda ALIBERTI lo dicano chiaramente, vado a casa perché sarebbe la mia più grande vittoria e la realizzazione del mio più grande obiettivo politico per la Città”.