Il quadro è complicato. La Salernitana è ultima in classifica con 8 punti all’attivo, ha vinto una sola partita fin qui, ma la zona salvezza è distante appena 4 lunghezze. Inzaghi, subentrato a Paulo Sousa, non è riuscito a produrre una svolta in termini di risultati. E così è finito pure lui sulla graticola, al pari del diesse De Sanctis, che questa squadra l’ha costruita. Spetterà ancora a lui il compito di condurre il mercato di riparazione? E, dopo il risicato budget estivo (sul quale hanno pesantemente inciso le riconferme di alcuni “big”), la società è intenzionata ad investire per cercare di salvare la Serie A? Domande che attendono risposte.
Il dato certo, come riportato dal Mattino, è che la Salernitana ha speso 54,3 milioni per allestire la rosa 22/23 e poi per confermare Dia, Pirola e Candreva. Sulla voce spese incidono notevolmente i compensi per i procuratori (7,5 milioni). Il bilancio approvato al 30 giugno 2023, accompagnato dalla relazione finanziaria, ha un risultato netto negativo con un passivo di 29,6 milioni, che dovrà essere ripianato. In parte subito: Iervolino dovrà immettere circa 5 milioni di euro nelle casse societarie per rispettare l’indice di liquidità necessario per operare sul mercato di riparazione. Se i costi sono cresciuti (da 56,15 milioni del primo anno a 83 milioni, di cui quasi 64 di “costi del personale”, ovvero stipendi), bisogna ricordare che ci sono anche importanti voci in entrata: 33,79 milioni di euro dai diritti tv, 8,56 tra abbonamenti e biglietti delle gare interne, 6,99 milioni per sponsorizzazioni e pubblicità, quasi 700 mila euro dal merchandising.
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