È per quell’insediamento abitativo nel complesso, sottoposto a vincolo paesaggistico e ora sfregiato, che Furore è uno dei Borghi più belli d’Italia. Per l’assetto unico del fiordo e delle tradizionali dimore dei pescatori con gli “astici a panza” in esso incastonate, fuse a creare un paesaggio verticale che è allo stesso momento paesaggio naturale e culturale, patrimonio UNESCO. Un unicum che ha dato vita anche ad un ecomuseo. Diverse sono le realtà demandate ad avere cura del Fiordo di Furore, tra le quali occorre specificare che non è presente il Distretto Turistico Costa d’Amalfi, che però di fronte allo sfregio del murale ha deciso di intervenire.
Come spiega il presidente del Distretto Andrea Ferraioli: “Il fiordo di Furore non può passare da simbolo della cultura e patrimonio dell’umanità UNESCO a luogo di decadenza e noncuranza. È difficile essere indifferenti a tanta indifferenza. Per questo motivo, dopo giorni nei quali non abbiamo visto nessuna reazione rispetto all’apparizione di quel murale, che salta agli occhi anche quando si transita lungo la Statale Amalfitana, c’è il nostro intervento. Come Distretto Turistico Costa d’Amalfi auspichiamo che si intervenga per identificare gli autori del gesto e che ci siano azioni mirate a recuperare il decoro del fiordo di Furore. Non solo della parete sfregiata, ma dell’intera area, che è uno dei punti di attrazione principali della Costiera amalfitana e come tale va curato”