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Pizza, il piacere di un gusto trasversale e democratico (di Tony Ardito)

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In base all’indagine Coldiretti/Ipsos, con un aumento del 14 % dei consumi nel 2023, per gli italiani la pizza si è rivelato un piatto salva tasche pure nei giorni più bui del caro prezzi al dettaglio. È quanto si legge nel report “2023, la pizza italiana vince la sfida dei prezzi”, diffuso in occasione dell’anniversario dell’inserimento nella lista Unesco del patrimonio dell’umanità.

Secondo le elaborazioni della nota associazione di categoria su dati Istat, è una passione spinta anche dal contenimento dei prezzi della pizza che sono aumentati 1/3 in meno rispetto alla media dei prodotti alimentari in commercio. Nel corso dei primi 11 mesi di quest’anno, l’aumento medio della pizza è stato del 7% contro il 10,5% del carrello alimentare che ha portato molti consumatori a privilegiare questo prodotto simbolo della dieta mediterranea.

L’indagine ha rilevato che il 65% degli italiani ha mangiato la pizza almeno una volta alla settimana nell’ultimo anno, mentre 1 italiano su 5 (20%) l’ha messa in tavola due volte alla settimana, l’8% per 3 volte alla settimana, il 3% quattro volte e il 2% quasi tutti i giorni; solo un 2% dichiara di non averla mangiata mai.

Ciò garantisce alla pizza il ruolo di simbolo nazionale per la quasi totalità degli italiani (89%), addirittura davanti alla pasta, interessata da pesanti rincari che si ferma ad una quota dell’88%; ben più staccati sono il vino, con il 59%, e il cappuccino che – altro simbolo nostrano – convince 1 italiano su 2 (51%).

Nel dicembre 2017, l’arte del pizzaiolo napoletano è stata riconosciuta dall’Unesco con votazione unanime della commissione. Amata in ogni angolo del Pianeta, la pizza è per noi molto più di un rinomato prodotto gastronomico; è famiglia, amicizia, sentimento, tradizione. È motivo di “gustosa” appartenenza.

di Tony Ardito

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