Due anni fa trovò una situazione analoga ma diversa. La Salernitana era sul fondo della classifica, in mano al trustee per opera di Lotito costretto a vendere per l’incompatibilità della multiproprietà. Walter Sabatini fu chiamato da Danilo Iervolino che il 31 dicembre 2021 acquistava sul filo di lana la Salernitana vicina al baratro. L’ex diesse di Inter, Bologna e Roma trovò solo macerie, anche se dignitose, dalle quali costruire un miracolo poi concretizzatosi a maggio con la storica salvezza. Oggi Sabatini trova una squadra impostata, sorella gemella di quella dello scorso anno dove centrò una tranquilla salvezza. Ancora più difficile per zio Walter che si troverà con delle spine da togliere. C’è il caso Dia da sciogliere, c’è la situazione Mazzocchi e quella di Kastanos da valutare. C’è il discorso Fazio e Candreva. Ci sono sei super ingaggi. Malumori, divisioni e musi lunghi con i quali combattere. Difficile, la rivoluzione con undici acquisti di 24 mesi fa. Iervolino è stato chiaro, prima vendere e poi acquistare. Ora tocca a lui, a mister 7%