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Lavori al da Procida, al Ruggi solo 10 posti in Riabilitazione: “Ne servono almeno 20”

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Prenderanno il via nel 2024 i lavori presso l’ospedale da Procida di Salerno per la realizzazione del Polo della Riabilitazione.

In attesa degli interventi già ampiamente annunciati e programmati – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – i pazienti dovrebbero essere trasferiti presso l’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona di via San Leonardo, ma i posti letto a disposizione non sono sufficienti a coprire l’attuale richiesta.

La denuncia arriva dalla Fp Cgil di Salerno che ieri nel corso di una conferenza stampa ha evidenziato tutte le criticità ancora oggi presenti e per le quali non sembra essere stata trovata ancora una soluzione.

«A gennaio è prevista la chiusura dell’ospedale da Procida con una rimodulazione dei servizi che andranno a confluire presso l’ospedale Ruggi ma c’è una riduzione dei posti letto e una suddivisione degli spazi che non piace agli operatori – ha dichiarato il segretario generale Antonio Capezzuto – Così come formulata la rimodulazione è impossibile rispondere alle esigenze degli operatori sanitari in servizio ma soprattutto dei pazienti».

Il sindacato già nei mesi scorsi ha incontrato la direzione strategica per presentare alcune proposte per garantire un servizio adeguato durante i lavori al plesso ospedaliero da Procida.

«Abbiamo già chiarito la necessità di potenziare il servizio di riabilitazione perchè non è ancora chiaro quanto dureranno i lavori ma sicuramente andranno avanti per alcuni anni, almeno tre e non si può rimodulare il servizio penalizzando la cittadinanza», ha aggiunto Capezzuto.

La proposta che arriva dal Ruggi è di dieci posti letto nel corpo P, ovvero nei pressi del reparto infettivo con quattro posti in day hospital presso la clinica apparato locomotore, come ha annunciato Annamaria Naddeo, sindacalista della Cgil di Salerno.

«Questo chiaramente non garantisce di poter continuare le attività che noi abbiamo come riabilitazione in fase subacuta – ha chiarito la Naddeo – È necessario avere almeno venti posti letto con altrettanti in day hospital».

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