Il suono si fa spazio tra le volte, gli archi e le colonne dell’antico Arsenale: la roccia viva risalente all’età medioevale, illuminata dalla sola luce delle candele, crea un’atmosfera suggestiva, unica.
Un concerto intimo, soffuso, delicato, a toccare le corde più profonde dell’anima. Al centro della scena il trio composto da Lucy Kiely alla voce, Cherubino Fariello alla chitarra e Pietro Pinto alle percussioni. Una rivisitazione in chiave “bossa” di tutta la musica contemporanea. Una formazione in acustico (voce, chitarra, batteria) che riesce a proiettare lo spettatore in atmosfere emozionali che solo la “Bossa Nova” può infondere, acuiti dalla bellezza del set, mentre, ad arricchire la scenografia, ci sono le antiche bussole del Museo del Ducato Marinaro, i reperti archeologici ritrovati sul fondo del mare e il Galeone “Vittoria” con il cavallo alato che domina la navata centrale dell’Arsenale di Amalfi.
«Buona la Prima! Un debutto incredibile, un successo clamoroso, ben oltre le nostre aspettative. Tutte le poltroncine occupate e tantissimi spettatori all’in piedi assorti in un silenzio rispettoso, per lasciarsi travolgere ed invadere da ogni singola nota. Un grande momento di musica e di comunità, con tantissimi turisti che hanno partecipato alla performance – afferma la Consigliera alla Cultura e agli Eventi, Enza Cobalto, ideatrice dell’evento – Nessuna barriera tra artisti e pubblico quasi a creare un anfiteatro, tutti rapiti dalla musica e dall’atmosfera magica. Lucy Kiely è una cantante eccezionale con una voce ricca e un suono fresco e sofisticato, che insieme al trio ci ha trasportato tra rivisitazioni di grandi standard jazz, artisti straordinari del pop funk come Stevie Wonder, Elton John, Norah Jones e i grandi classici delle colonne sonore del Natale, da Silent Night a Let it Snow, con una dedica speciale a Pino Daniele. Un Concerto capace di far sognare e di regalare la meraviglia e lo stupore che solo l’arte riesce a provocare».
Prossimo appuntamento con la Rassegna InCanti d’Autore il 5 gennaio 2024 sempre alle ore 19 con ingresso gratuito. Ad incantare il pubblico amalfitano le voci potenti e straordinarie della “Nuova Compagnia di Canto Popolare” in “Anima di Terra Tour”.
Nel 1520 Magellano, circumnavigando le coste meridionali dell’Argentina a bordo della nave Trinidad, vide dei fuochi lungo la costa e chiamò quelle terre “terre dei fuochi”. Questi erano stati accesi dagli indigeni del posto, abituati a raccogliersi intorno a grandi falò al di fuori delle loro capanne, innanzitutto per proteggersi dal freddo, ma anche perché, attraverso il fumo e le scintille, le loro preghiere avrebbero più facilmente raggiunto il cielo e quindi le divinità.
“Qui in Campania, quando si accendono i fuochi durante una festività o una ricorrenza religiosa, il legno, bruciando, restituisce al cielo l’anima della pianta e protegge da influenze negative. Anche da noi questi fuochi sono sempre gli stessi da millenni e assolvono al compito di trasportare le preghiere dei devoti nel cielo. Oggi il fascino di questa credenza popolare ha ceduto il passo, qui in Campania, ad una accezione denigratoria, in quanto l’espressione “terra dei fuochi” è divenuta sinonimo di “inferno” per i tristi fatti di cronaca che tutti conoscono: a bruciare non è più il legno, bensì i rifiuti – afferma la band – Tuttavia, la nostra regione è anche una terra di “suoni”, terra che attraverso la sua arte e, soprattutto, la sua musica ha esportato storia e cultura, diventando nei secoli un punto di riferimento imprescindibile”.
Per tutti questi motivi, il progetto della Nuova Compagnia di Canto Popolare avrà come titolo “Anima di Terra Tour”, uno spettacolo musicale composto da quei brani della nostra tradizione e della nostra terra, che danno il senso ad un nuova illusione. Così saranno le note, e non più i contemporanei fuochi, a veicolare i nostri sogni o le nostre preghiere, affinché salgano nitidi verso il cielo. Con Fausta Vetere alla voce e chitarra, Umberto Maisto alla chitarra, chitarra battente, mandola e bouzouki, Gianni Lamagna alla voce e chitarra, Carmine Bruno alle percussioni, tamburo a cornice e tammorra, Marino Sorrentino alla fisarmonica, tromba e flauto, Michele Signore al violino, mandoloncello e lyra pontiaca, Pasquale Ziccardi alla voce e basso.