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Covid, influenza e altri malanni di stagione: ecco come distinguerli dai sintomi

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Circolano tanti virus in questi giorni di Natale e Capodanno. Gli italiani colpiti sono, almeno, un milione alla settimana e non sempre è facile capire quale malattia li abbia contagiati, anche perché ormai in pochissimi si fanno il tampone se stanno male (ne esiste anche uno per intercettare l’influenza). “Possiamo parlare ci cocktail di virus”, sintetizza Fabrizio Pregliasco, igienista di Milano e direttore sanitario del Galeazzi: “Quelli respiratori sono 262”.

In tutte le regioni italiane, il livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali è sopra la soglia basale, tranne in Basilicata. Quattro regioni hanno superato la soglia di entità ‘molto alta’ dell’incidenza (Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Campania).

La curva epidemica delle sindromi simil-influenzali – segnalano dal Dipartimento Malattie Infettive dell’Iss – mostra un valore dell’incidenza mai raggiunto nelle stagioni precedenti dal 2009 ad oggi.

Tra i virus influenzali, quelli di tipo A risultano prevalenti (98,5%) rispetto ai virus di tipo B e appartengono per la maggior parte al sottotipo H1N1pdm09.

A commentare i dati è l’epidemiologo e consigliere regionale Pier Luigi Lopalco: “Un picco mai registrato prima. Mai viste tante sindromi influenzali: non nell’anno della pandemia H1N1 (2009), non nel 2017-18, anno record dell’ultimo periodo. Non sorprendiamoci, dunque, se i pronto soccorso in tutta Italia sono sotto pressione, i reparti pieni di pazienti e – ahimè – tanto personale sanitario in malattia a causa dell’influenza & C”.

Il ministero, osserva, “cerca di correre ai ripari con open-day vaccinali e decreti di estensione dell’obbligo all’uso di mascherine nei reparti. Interventi deboli e tardivi. La prevenzione si chiama così perché deve intervenire prima dei guai”.

E così dispensa tre consigli e semplici regole per “limitare i danni nella nostra stretta cerchia di amici e parenti”: “Non è tardi per vaccinarsi: il picco dei contagi non è ancora arrivato e comunque questa ondata durerà almeno fino a febbraio. Il vaccino contro l’influenza in un braccio e quello contro Covid19 nell’altro”, è il primo punto.

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