Il culmine è stato raggiunto nel pomeriggio di oggi tanto da aver indotto la direzione strategica dell’azienda ospedaliera napoletana ad insediare l’unità di crisi.
“Influenza e contagi da Covid hanno sovraccaricato le strutture – spiega il direttore generale Ciro Verdoliva – dobbiamo cercare di recuperare ogni posto disponibile per riportare la situazione sotto controllo. Tutto il personale sta facendo un lavoro straordinario ma l’attenzione deve restare alta per fare in modo che l’emergenza di questi giorni possa rientrare al più presto”. Dall’Asl precisano che, comunque, “grazie al lavoro di tutti i professionisti competenti nella filiera dell’emergenza la continuità assistenziale non è mai venuta meno, né tantomeno l’attività chirurgica d’emergenza”.
Il lavoro dell’Unità di Crisi serve ad individuare ogni utile azione per evitare il collasso. “La situazione è delicata – conclude Verdoliva – ma non bisogna creare allarmi. Il lavoro procede con il supporto costante del Governo regionale e in costante coordinamento con tutte le strutture territoriali”.
Dalla notte dello scorso primo gennaio alle 18 di oggi gli accessi ai pronto soccorso dell’ospedale del Mare, dell’ospedale San Paolo e Vecchio Pellegrini sono stati complessivamente 1.415. In particolare, i pazienti entrati in codice rosso (ovvero quelli che hanno la priorità) sono stati 43; 317 invece quelli in codice giallo; 927 in codice verde ed infine 125 in codice giallo.
Le prime misure dell’Unità di crisi
Per fronteggiare il superaffollamento dei pronto soccorso degli ospedali che dipendono dall’Azienda sanitaria locale Napoli 1, l’unità di crisi aziendale che è stata istituita oggi ha deciso di riaprire all’ospedale del Mare un ‘reparto straordinario’ che conta 40 posti letto. L’Asl ha anche deciso di potenziare l’assistenza domiciliare, mentre si stanno bloccando i ricoveri. Infine si sta attivando la reperibilità del personale di comparto.
Fonte Ansa Campania