Partendo proprio da Avellino, De Luca ha sottolineato “l’eccellenza internazionale dell’oncologia guidata dal professor Cesare Gridelli” e denunciato quello che definisce “mercato oncologico”: “C’è qualche medico campano che lavora a Milano -ha detto- che per pure ragioni speculative trasferisce pazienti in Lombardia: questo mercato oncologico deve finire, anche perché quegli stessi pazienti, curati in Lombardia, tornano in Campania con problemi aggravati”.
De Luca, dopo aver sottolineato che, a differenza di altre regioni, “come Emilia Romagna e Toscana”, ospedali e Asl della Campania “hanno i bilanci in attivo da due anni a questa parte”, è tornato sulle emergenze nei Pronto Soccorso. Partendo dal governo nazionale: “Sta uccidendo la sanità pubblica -ha detto il Governatore- e i tre miliardi di stanziamenti servono a mala pena per i rinnovi contrattuali. In Campania ne abbiamo una decina bloccati, tra questi Santa Maria Capua Vetere, Maddaloni, Scafati, Boscotrecase, per mancanza di personale: se non c’è un adeguamento, salariale e pensionistico, nessuno verrà a lavorare nei nostri Pronto soccorsi.
Siamo impegnati -ha concluso sul punto De Luca- in una battaglia per ottenere almeno le risorse necessarie, in linea con la media nazionale”. De Luca è poi tornato sui fondi europei di sviluppo e coesione: “Una vergogna nazionale: il ministro Fitto firma i patti con tutte le regioni del Nord e con nessuna del Sud. La Campania attende i sei miliardi che le spettano bloccati da mesi, soprattutto per destinarli ai comuni che sono alla canna del gas: tutto ciò -ha aggiunto- è il frutto di un ricatto di una classe dirigente di governo stupida e incapace”.
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