Il bonus trasporti è una delle misure che avevano riscontrato maggiore successo fra i cittadini. Nel 2024 è stato depotenziato: la Manovra lo ha infatti inserito nella social card Dedicata a te, per la quale ha stanziato 600 milioni. L’agevolazione sarà dedicata solo ai beneficiari della card, cioè quei nuclei familiari con Isee fino a 15mila euro (prima era di 20mila euro)
Il 31 dicembre è finita anche l’esperienza del bonus occhiali, il contributo di 50 euro riconosciuto agli appartenenti a nuclei familiari con Isee fino a 10.000 euro. Il bonus vista rimane circoscritto al periodo compreso dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023, con un totale di risorse stanziate pari a 5 milioni di euro per ciascun anno
Ridimensionato anche il bonus bollette per gas e acqua: dal 1° gennaio 2024 si torna ai limiti Isee previsti in via ordinaria: 9.530 euro, che passa a 20.000 euro per le famiglie numerose. Fino a fine 2023 invece lo sconto sulle bollette poteva essere fruito dai nuclei familiari con Isee fino a 15.000 euro, cifra che rimane solo per l’elettricità
Cancellato anche il bonus acqua potabile: a partire dal primo febbraio partirà la possibilità di presentare domanda, ma solo per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023. Lo sconto era riconosciuto nella forma di un credito d’imposta, pari al 50 per cento delle spese sostenute fino a un massimo di 1.000 o 5.000 euro
Si conclude anche il bonus cultura di 500 euro, il contributo noto con il nome di 18App destinato ai neo-maggiorenni. Al via invece due nuovi strumenti, la “Carta della cultura Giovani” e la “Carta del merito”, da utilizzare per l’acquisto di biglietti per spettacoli teatrali, cinematografici, o ancora abbonamenti a quotidiani e periodici o per l’accesso a musei, mostre e altri eventi culturali
Il bonus mobili resta, ma depotenziato: il tetto massimo di spesa su cui applicare la detrazione del 50% passa da 8mila a 5mila euro
Non viene invece confermato lo sconto per comprare un nuovo decoder, destinato agli over 70 con pensione fino a 20mila euro annui
Il Superbonus avrà un’aliquota che passerà al 70% (è già scesa dal 110% al 90%). Secondo il governo Meloni infatti la misura ha creato un buco di oltre 100 miliardi nelle casse dello Stato, motivo per cui andava ridimensionata
Il Reddito di cittadinanza lascia il posto al Supporto per la formazione e il lavoro (già attivo) e all’Assegno di inclusione (le domande hanno aperto lo scorso 18 dicembre, ma partirà dal 2024)
Non è stata infine rifinanziata la detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di case di classe A e B: era stata introdotta con la scorsa Manovra