Guardia di finanza e carabinieri – come riporta il sito web ottopagine.it – hanno apposto i sigilli al complesso ricettivo alberghiero e alle opere di urbanizzazione che si trovano all’interno della riserva naturalistica di Positano.
Inizialmente il giudice per le indagini preliminari aveva disposto il sequestro solo parziale dei manufatti, riconoscendo l’illegittimità di alcune opere. In quel caso, i sigilli erano scattati solo per l’area benessere, l’attracco per l’ormeggio dei natanti, le passerelle di collegamento ed il dissalatore con annessi generatori.
Il tribunale del Riesame, invece, ha accolto il ricorso dell’ufficio guidato dal procuratore capo Giuseppe Borrelli. Diverse le criticità contestate:
cambio di destinazione d’uso del magazzino-deposito di barche in un centro benessere
nuovi volumi per camere da bagno in prossimità degli edifici esistenti
la realizzazione di piscina e di una elisuperficie
nuovi locali al servizio dell’albero (dispensa, dissalatore e generatore)
cambio destinazione d’uso da deposito a cappella e per la realizzazione di camere, servizi igienici e alberghieri
realizzazione di percorsi pavimentati con materiali incongrui rispetto al contesto paesaggistico e naturalistico
Non solo. La Procura ha contestato la trasformazione dei ruderi di origine romana e il cambio da destinazione residenziale a turistica/alberghiera.
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