Il testo che sta deliziando il pubblico è ‘O tuono ‘e marzo (del 1912), una commedia scritta dal figlio di Eduardo Scarpetta, Vincenzo, che ha continuato la tradizione paterna scrivendo e interpretando testi ispirati alle pochades. Felice Sciosciammocca è un giovane benestante, orfano di entrambi i genitori e in procinto di sposarsi, che trova in pochi giorni, due padri, una madre, una sorella e un cugino. A creare qualche parente in eccesso per sfruttare la situazione a suo vantaggio è Turillo, un servo canaglia, pronto a spacciarsi per padre e a diventare marito. La regia è affidata a Massimo Pagano, affermato artista campano che ha dato al lavoro un’idea teatrale più innovativa, mantenendo comunque sempre viva la tradizione. Il gruppo è capitanato da Umberto Anaclerico, volto noto non solo del teatro ma anche del cinema e della tv con la partecipazione a numerosi film tra cui “Si accettano miracoli” di Alessandro Siani e “Il sindaco pescatore” di Sergio Castellitto, oltre che presente nel cast della fiction “Avvocato Malinconico”.
In scena oltre il già citato Anaclerico, Salvatore Paolella, Francesco La Monica, Mirella Romanelli, Francesca Sproviero, Rosario Iodice, Alfredo Crisci, Orietta Morosini, Francesco Gorga, Francesca De Padova.
Tante le date ancora in programma per una messinscena ricca di spunti comici basata sull’assurdo, sulla iterazione e sul nonsense, che ricorda per certi aspetti il cabaret e i meccanismi del teatro di Feydeau e quelli tipici del teatro dell’assurdo.