Site icon Salernonotizie.it

Salerno, il carcere è una polveriera: aggredito e ferito un altro agente penitenziario

Stampa

“Ancora tensioni nel carcere di Fuorni dove nella serata di ieri, intorno alle 19 circa, i detenuti della Sezione Transito si sono rifiutati di accogliere un altro detenuto. L’Agente di Polizia Penitenziaria addetto al controllo e vigilanza della Sezione, da solo e con opera di persuasione è riuscito a mantenere l’ordine e a far accettare l’allocazione del nuovo detenuto. Ma al momento dell’apertura dello sbarramento del Reparto per farlo entrare, la restante parte della popolazione detenuta è riuscita ad allontanarsi ed arrivare presso gli uffici.

Sempre da solo e con opera di convincimento il poliziotto è riuscito a far rientrare i detenuti nella Sezione di appartenenza, ad eccezione di un detenuto, classificato Media Sicurezza che, armato di un coltellino, ha aggredito il collega provocandogli dei tagli e la frattura dell’omero a causa di una forte spinta contro un muro, causando una prognosi di 15 giorni.

Nella concitazione il poliziotto ha provato ad azionare l’allarme per chiedere aiuto ma inutilmente, visto che lo stesso risultava non funzionante a causa di altri eventi critici avvenuti nei giorni precedenti”.  E quanto denuncia  Tiziana Guacci, segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

“Il detenuto aggressore era ben noto presso la Casa Circondariale di Salerno – continua la sindacalista – perché già resosi protagonista in passato di eventi turbativi dell’ordine e la sicurezza. Per cui “invano” la Direzione del carcere ha chiesto agli Uffici ministeriali il trasferimento dello stesso.

Così non si può continuare, è necessario evitare che il personale di polizia penitenziaria venga continuamente e ripetutamente aggredito da detenuti problematici e recidivi di comportamenti violenti. Si chiede l’immediato trasferimento del detenuto in questione, come già valutato e richiesto dalla Direzione della Casa Circondariale di Fuorni”.

Il segretario generale del SAPPE Donato Capece stigmatizza il grave episodio avvenuto nel carcere di Fuorni, a Salerno, ed esprime solidarietà e vicinanza all’Agente ferito, che ha dimostrato grande professionalità e sangue freddo nella gestione dei gravissimi eventi critici: “Con questi ulteriori gravi atti violenti, sale vertiginosamente il numero dei poliziotti coinvolti da detenuti senza remore in fatti gravi. Esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza a tutte le colleghe ed i colleghi della Casa circondariale di Salerno: e questi ultimi episodi devono far riflettere i vertici dell’Istituto e della Regione”.

Il leader del SAPPE definisce “semplicemente allarmanti ed inquietanti” alcuni degli eventi critici accaduti nelle carceri del distretto campano dal 1° settembre al 31 dicembre 2023: “Pensate, ci sono state 193 denunce per resistenza ed ingiuria a pubblico ufficiale, 20 proteste collettive con rifiuto di entrare in cella. Ma ancora più gravi le aggressioni a poliziotti: 43 quelle che hanno visto assegnare ai malcapitati fino a sette giorni di prognosi, 8 quelle con prognosi da 8 a 20 giorni ed 2 aggressioni con prognosi maggiori di 20 giorni”.

Numeri da brividi – conclude Capece – Ci vuole una completa inversione di rotta nella gestione delle carceri regionali, siamo in balia di questi facinorosi. Facciamo appello anche alle autorità politiche regionali e locali: in carcere non ci sono solo detenuti, ma ci operano umili servitori dello Stato che attualmente si sentono abbandonati dalle Istituzioni”, ricordando che “il SAPPE da decenni chiede riforme concrete come l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. Ma servono anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose”.

Exit mobile version