Alla base del protocollo c’è la consapevolezza che il turismo rappresenta un importante motore di sviluppo per i propri territori, sede di siti archeologici riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Il turismo, infatti, è un settore economico di rilievo che dà un importate contributo al Pil, alla creazione di occupazione, agli investimenti nelle infrastrutture, agli scambi culturali. Inoltre, ha un notevole impatto su settori correlati come l’arte, la gastronomia, l’intrattenimento e lo shopping. I due Comuni riconoscono, insomma, che l’attrattività turistica va oltre i singoli siti e al di là dei confini amministrativi: da qui la volontà di superare le limitazioni geografìche e lavorare verso una prospettiva più ampia.
Diversi gli obiettivi indicati nel protocollo, tra i quali: sviluppare e realizzare azioni unitarie per migliorare la sostenibilità, la competitività e l’accoglienza turistica nei territori di Pompei e Capaccio Paestum; favorire Io scambio di esperienze e informazioni al fine di apprendere l’una dall’altra e migliorare le proprie pratiche; sviluppare in piena sinergia attività specifiche e iniziative comuni; definire percorsi comuni di valorizzazione dei rispettivi patrimoni culturali e ambientali, delle tipicità locali, nonché, più in generale, dei prodotti turistici comuni che possano attrarre una più ampia gamma di visitatori.