“Siamo costretti ad intervenire, nostro malgrado, e dover replicare alla nota a firma del Provveditore della Regione Campania, Lucia Castellano, in merito ai fatti accaduti presso la Casa Circondariale di Salerno lo scorso 22 gennaio”, dichiara Tiziana Guacci, segretario regionale SAPPE: “Il Provveditore dovrebbe sapere che il SAPPE non ha affatto enfatizzato quanto accaduto; anzi al contrario, abbiamo probabilmente ridimensionato i fatti, omettendo di specificare l’intento, da parte del detenuto in questione , di accoltellare con delle forbici rudimentali un altro detenuto!”.
La sindacalista ricorda al dirigente penitenziario di Napoli che “il sindacato nell’esercizio delle sue funzioni non è tenuto alla qualificazione giuridica del fatto – questo lo lasciamo alle autorità competenti -: ciò che si è rilevato è l’aggressione perpetrata in danno di un poliziotto penitenziario, al quale è stato provocato un trauma alla spalla desta, la presenza di frammento osseo diafisi prossimale dell’omero e una lesione al palmo della mano sinistra. Non crediamo che denunciare fatti così gravi significhi enfatizzare!!!”.
“Piuttosto riteniamo sussistano, a differenza di quanto affermato dal Provveditore, tutti i presupposti per un trasferimento immediato del detenuto in conformità alle direttive dipartimentali”, conclude Guacci, “anche perché come già affermato il detenuto in questione era ben noto presso la casa circondariale di Salerno perché già resosi protagonista di eventi turbativi dell’ordine e della sicurezza”.
Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, afferma come sia “sorprendente che, specie in Campania, vi sia chi tenta sistematicamente di sminuire la grave tensione che vivono tutti i giorni i poliziotti penitenziari, come sempre in prima linea a gestire – per altro con grande professionalità – questi continui eventi critici, conseguenza anche dell’eccessiva tolleranza verso chi dovrebbe scontare una pena con responsabilità e non mettendo a soqquadro l’ordine e la sicurezza.
Nel tempo abbiamo constatato che a dare informazioni inventate, ingannevoli o distorte, con il deliberato intento di disinformare o di creare scandalo attraverso i mezzi di informazione, sono coloro che – nonostante l’evidenza dei fatti! – continuano a sostenere che nelle carceri della Nazione e della Campania in particolare va tutto bene e che non c’è nessun problema…”.
Da qui l’appello di Capece “alle autorità politiche regionali e locali, anche a coloro che sistematicamente tendono a voler sminuire i gravi fatti che accadono nelle carceri della Campania contro i poliziotti penitenziari: in carcere non ci sono solo detenuti, ma ci operano umili servitori dello Stato che attualmente si sentono abbandonati dalle Istituzioni”.
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