Una figura – spiega la prof Fazio – che ha segnato la mia crescita di conoscenza e formazione, spingendomi ad agire nel segno del “dialogo“: gestire le emozioni e trasformarle in risultati concreti ed esperienza di vita.
Ogni anno il 27 gennaio molti interrogativi ritornano alla mente sul significato di questa ricorrenza. Tutti si mobilitano e pensano che tale vergogna, tale crudeltà non si debba ripetere, ma viste poi le recrudescenze nelle parole, nei fatti, nei comportamenti, un dubbio ci assale e ci si chiede se siamo tutti pronti a condannare quel periodo di atrocità e di aberrazione. Cerchiamo di seguire le orme di quei valori che fanno della storia una maestra di vita.
Questo incontro nasce per sensibilizzare e affiancare le persone alla riflessione sulla Shoah e comprendere l’indifferenza nei confronti di tutti i tipi di discriminazioni attraverso, appunto, tematiche riguardanti la storia e il presente. In ricordo di un pioniere del dialogo, Jules Isaac e dell’incontro storico con Giovanni XXIII, ho voluto trasmettere quella loro grande passione per la verità, per la giustizia e per la storia illuminata dalla Rivelazione; due umanisti, veri uomini di dialogo e di pace.
Il mio messaggio è quello di ricordare che proveniamo tutti dallo stesso grembo, quello di Dio; bisogna sperare in un futuro in cui si superino le discriminazioni, l’antisemitismo, le barriere razziali e che la giustizia e l’uguaglianza prevalgano e lottare sempre per i valori fondamentali dell’umanità.