«La manomissione del Cernicchiara è un atto di potenziale devastazione del territorio, dell’ambiente, del panorama, della salute e della vita. Sono beni che la Costituzione tutela in assoluto! I cittadini che hanno messo sotto osservazione i lavori che stanno cancellando il colle Taborre, e i progetti delle infrastrutture che si vogliono realizzare nel vallone, non esprimono un dissenso preconcetto, come da taluno pure dichiarato.
Sono ben noti, infatti, gli studi e i grafici dell’Ispra, Istituto per la Protezione Ambientale, sulla natura dell’intero fronte collinare, fino all’area portuale, nel quale le opere di perforazione tuttora in corso hanno intercettato diverse falde acquifere compromettendo probabilmente la tenuta di terreni con il massimo livello di rischio idrogeologico – hanno dichiarato – Purtroppo, nulla si sa degli obiettivi degli scavi, del rispetto dell’autorizzazione Regionale, della sua intervenuta scadenza a fine 2021 e del probabile regime di proroga tacita dei lavori che stanno interessando un luogo da ri-naturalizzare in apparente assenza del rinnovo della Valutazione di Impatto Ambientale».
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