Secondo l’ipotesi accusatoria, nel febbraio 2023, l’indagato nell’ufficio aziendale avrebbe costretto la sua collaboratrice professionale a consumare un atto sessuale.
Il provvedimento cautelare è ovviamente suscettibile di impugnazione e le accuse così formulate saranno sottoposte al vaglio del giudice nelle fasi ulteriori del procedimento.