La Campania, infatti, è tra le regioni che ha subito maggiori tagli, ben 107 a fronte dei in Abruzzo, 24 in Basilicata, 1 in Emilia Romagna e così via. In provincia di Salerno sono 29 i tagli con 65 scuole interessate all’accorpamento e ben tre nel capoluogo di provincia.
«Quello che è accaduto a partire da quest’anno sul dimensionamento scolastico non è che l’inizio di quello che potremmo purtroppo verificare sulla nostra pelle nel caso in cui fosse davvero approvata la riforma sull’autonomia differenziata.
Il governo ha messo in campo, nella scorsa legge di bilancio, dei tagli drammatici alla scuola che poi sono stati confermati con un decreto dello scorso mese di giugno che ha portato le Regioni, in particolare la Campania, a essere costrette a tagliare: 107 istituti scolastici che non esistono più a causa dei tagli imposti dal governo alla scuola pubblica.
Questa è la realtà dei fatti e nella nostra provincia sono stati 29 le autonomie che sono cessate di esistere, 3 gli accorpamenti realizzati in città ma le responsabilità sono del governo, vorrei che fosse chiara la ragione per la quale abbiamo depositato a mia prima firma, insieme a colleghi del MoVimento 5 Stelle anche al vicepresidente del Movimento 5 Stelle, Michele Cubitosa, un’interrogazione parlamentare al ministro Valditara per chiedere di tornare indietro sui tagli fatti agli studi scolastici in tutta Italia che hanno colpito in particolare la regione Campania che è la prima regione che ha subito tagli – ha detto il deputato dem – Abbiamo chiesto al ministro e quindi al governo di stabilire nuovi criteri di intesa con le regioni per evitare che ci siano altri tagli in futuro e per ritornare sui propri passi rispetto a quelli effettuati.
Hanno fatto purtroppo dei tagli drammatici per ragioni semplicemente economiche e finanziarie senza tener conto dell’offerta formativa, didattica e senza tener conto dell’esigenza di coprire vari territori che oggi rischiano di rimanere scoperti di istituti scolastici e scoperti di adeguate strutture che consentono di garantire il diritto all’istruzione alle ragazze e ragazzi del nostro Paese“.
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