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Europee, grandi manovre anche sui big salernitani Piero De Luca, Carfagna e Maraio

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La provincia di Salerno sta affilando le armi in vista delle elezioni al Parlamento Europeo che dovrebbero vedere in campo alcuni big.

Salerno è il feudo del governatore della Campania Vincenzo De Luca a cui faranno capo, piaccia o no, le scelte del Pd, ma anche del viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, che vorrebbe aspirare alla poltrona di governatore della Campania in quota Fratelli d’Italia.

Sempre lo stesso territorio – come riporta ilo quotidiano “Il Mattino” oggi in edicola –  è anche la provincia di riferimento della presidente nazionale di Azione di Carlo Calenda, ovvero Mara Carfagna, che alle Europee potrebbe fare un pensierino, specie se le si riserverebbe il ruolo di guida della lista per poter raggiungere l’agognato 4% che rappresenta la quota di sbarramento per l’ingresso a Strasburgo.

La Carfagna, che fino a questo momento è apparsa abbastanza defilata, potrebbe tornare prepotentemente nell’agone politico nella futura lista di “scopo” che Calenda e Renzi stanno cercando di mettere insieme a Roma per superare lo sbarramento previsto dalla legge elettorale.

La Carfagna gode ancora di un discreto seguito a Napoli e in provincia e da capolista potrebbe tirare la cordata al suo delfino, Gigi Casciello, per riportarlo in una aula parlamentare anche se si tratterebbe di quella europea.

Nel Pd resiste, anche perché mai smentita, l’ipotesi che uno dei candidati di prestigio per Strasburgo possa essere Piero De Luca. Il figlio del governatore della Campania è apprezzato dalla Schlein per l’equilibrio e il fair play dimostrato in più di una occasione. Insomma un “low profile” sulle liti interne al partito e tra l’entourage della Schlein e il padre.

Anche il salernitano Enzo Maraio dovrebbe essere della partita con la lista del Partito Socialista anche se resta ancora in piedi l’ipotesi del gruppo di socialisti della prima ora che fanno riferimento a Napoli a Felice Jossa e a Salerno a Carmelo Conte, per un accordo con il Pd per far ospitare qualche candidato socialista nella lista dei Democrat e spuntare quindi il vantaggio del quorum.

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