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Salernitana, l’analisi della sconfitta: non solo il mal di gol ma anche delle titubanze difensive costanti

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Al netto della mancanza del cecchino d’area da rigore la Salernitana anche nella sconfitta contro la Roma di ieri sera all’Arechi paga per tre amnesie della fase difensiva: la prima è nel cross giallorosso per un lentissimo Lukaku (che il buon Fulvio Di Maio avrebbe etichettato come un attaccante dal frigorifero addosso) che spaventa Gyomber che troppo frettolosamente butta la palla in corner con l’attaccante ex Inter a tre metri distante. Qualche colpa anche per Ochoa che poteva uscire in presa alta, ma non è specialità di Memo. Dalla bandierina nasce il cross in area dove Maggiore allarga il braccio troppo ingenuamente per il rigore romanista. Secondo gol: Dybala apre per Kardsdrop, cross che taglia tutta l’area di rigore e Pellegrni indisturbato deposita per il 2-0. Nell’occasione Tchaouna poteva chiudere la diagonale e chiudere il capitano della Roma.
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