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Sostegno al reddito, presidio davanti sede Regione Campania

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La cancellazione del reddito di cittadinanza ha causato notevoli difficoltà nel pagamento dei fitti degli appartamenti, delle bollette delle utenze e dei tributi e per questo motivo oggi sono scesi in piazza a Napoli – con un presidio presso la sede del Consiglio regionale della Campania al Centro Direzionale – per sollecitare l’istituzione di una misura di sostegno al reddito.

L’iniziativa è stata promossa dal Movimento di Rappresentanza Sociale (ex-percettori) e dal Comitato di scopo per l’istituzione della Misura Integrativa Regionale di sostegno al reddito (M.I.R.).
“Le nuove misure di contrasto alla povertà del governo Meloni in queste settimane stanno mostrando tutta la loro prevedibile inefficacia e insufficienza, migliaia sono le domande respinte sia per l’ADI che per il SFL o le carte d’inclusione bloccate per cavilli vari, ormai – osservano gli organizzatori -siamo ad una sorta di “effetto domino” perché il taglio del reddito di cittadinanza causa notevoli difficoltà nel pagamento dei fitti degli appartamenti, delle bollette delle utenze e dei tributi; ciò, tra l’altro, causa un aumento della tensione abitativa soprattutto nell’area metropolitana napoletana con una chiara tendenza all’aumento degli sfratti”, hanno spiegato i manifestanti.

E’ stato così sollecitato un urgente intervento regionale di sostegno al reddito “accelerando al massimo l’avvio della discussione su due proposte di legge di cui una presentata dalla consigliera regionale del Gruppo Misto Maria Muscarà – che ha presentato la proposta preparata dal Comitato di scopo per la MIR – e un’altra presentata dal Gruppo consiliare dei Cinque Stelle presentata a novembre”.
“L’accelerazione della discussione, oltre che con una costante mobilitazione, è possibile anche attraverso l’applicazione e il rispetto di disposizioni del regolamento consiliare regionale, come l’art. 101, che prevedono un termine di 60 giorni per la presentazione delle relazioni al Consiglio sulle proposte di legge da parte delle Commissioni competenti”, hanno concluso.

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