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Salernitana, per la panchina spunta ipotesi Fabio Liverani

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Lo prese in serie C dalla Viterbese, rendendolo perno del centrocampo del Perugia di Cosmi, rivelazione in serie A. Lo fece acquistare dalla Lazio nel 2001, 25 i miliardi di lire (più Berrettoni) spesi per il cartellino di quel regista che per quattro anni avrebbe poi indossato anche la fascia di capitano biancoceleste. Nel 2008, appena insediatosi come direttore generale del Palermo, fu tra i suoi primi acquisti. Walter Sabatini lo conosce da oltre vent’anni, l’ha svezzato e apprezzato quando era un calciatore («è sempre stato un allenatore in campo e spesso dovevo dirgli di abbassare i toni: era un martello», così in un’intervista di qualche anno fa) e adesso sta pensando di affidargli la panchina della Salernitana.

C’è Fabio Liverani nei pensieri e nella lista del direttore generale granata, ferito e trafitto al cuore dalla lancinante e mortificante sconfitta contro l’Empoli (tre gol dei toscani arrivati all’Arechi con l’attacco meno prolifico della serie A) ma che col cuore e la mente è convinto che l’utopica rincorsa possa ancora tramutarsi in salvezza reale. C’è da salvare la serie A, ma c’è comunque e innanzitutto da salvare la faccia, l’onore, la maglia della Salernitana. Non si arrende, non si dà per vinto, non accetta la resa incondizionata, vuole giocarsela dando battaglia sino all’ultimo rintocco delle lancette di un campionato disgraziato. Non si è arreso nei giorni complicati di mercato nel corso dei quali ha dovuto fare i salti mortali tra gli obblighi imposti dall’indice di liquidità, i rialzi di calciatori, mediatori e procuratori e l’esigenza di abbassare il monte ingaggi, giorni nei quali chi l’ha osservato da vicino l’ha definito “un autentico extraterrestre”, e non si è arreso neppure dopo la quarta sconfitta casalinga consecutiva della Salernitana, la quindicesima in 24 gare di campionato, una sconfitta accompagnata dai fischi e dallo sconforto della tifoseria, una sconfitta commentata con la solita surreale visione dall’allenatore che in sedici gare al timone ha raccolto due vittorie, quattro pari e dieci sconfitte.

Fonte Storiesport.it

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