Sabatini: “Mi scuso con Inzaghi”
Ad aprire la conferenza stampa è stato il direttore generale Walter Sabatini, che ha salutato Filippo Inzaghi: “Mi scuso con Inzaghi perché non l’ho aiutato abbastanza. Il mercato di gennaio l’ho portato avanti a rilento per una serie di contraddizioni ed episodi sfavorevoli che mi hanno condizionato. A inizio gennaio dovevo portare dei giocatori, ma non ci sono riuscito e così non ho aiutato un allenatore in difficoltà. Mi scuso con lui dal punto di vista umano e professionale“. Quindi, il direttore generale ha proseguito parlando dell’allenatore: “Conosco Liverani, la sua palestra di vita è stata la strada e lì si impara più che in un campo di calcio. Lo conosco calcisticamente, lui ha le attitudini giuste. Noi non abbiamo abdicato, so dentro di me che ci salveremo. Il ko con l’Empoli è stata una mazzata quasi definitiva, ma non me ne frega niente. Ho un allenatore nuovo pieno di idee e motivazioni“. In conclusione, ha dato la percentuale salvezza: “Dopo la sconfitta con l’Empoli, la percentuale salvezza è 3,5%”
Quindi ha proseguito il amministratore delegato Milan: “Ringraziamo Inzaghi, uomo di grandi qualità umane, ma insieme al presidente e al direttore Sabatini abbiamo deciso di dare nuovo slancio al club. C’è ancora spazio per compiere un’impresa che il club e la città meritano. Pensiamo che Liverani sia la persona giusta per dare slancio a una squadra che contro l’Empoli, specie nel primo tempo, è stata claudicante. Siamo ancora convinti, specie il presidente Iervolino, di potercela fare. Noi saremo al fianco del direttore perché crediamo nell’impresa”.
Liverani: “Ho accettato perchè ci credo”
E’ stato il turno poi di Fabio Liverani di prendere la parola: “Ho visto la squadra, è evidente che abbia subito dei cambiamenti dopo il mercato. Non c’è tanto tempo, c’è la volontà di creare qualcosa partita dopo partita, senza darci tabelle o creare tabelle. Dobbiamo pensare a giocare e diventare una squadra con valori collettivi importanti. Ci sono le qualità dei singoli, ho accettato perché credo che possiamo avvicinarci alle squadre che sono sopra di noi”. L’allenatore ha proseguito: “Un paio di anni fa è stato fatto un miracolo sportivo, lo stadio e i tifosi sono stati un valore aggiunto. Chiedere oggi qualcosa alla gente di Salerno non è facile, dobbiamo dare noi qualcosa. Atteggiamento, fame e determinazione, con attenzione e orgoglio. Dobbiamo riportare l’entusiasmo a una piazza a cui basta poco per accendersi“.