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Asl Salerno, 100 euro all’ora per i medici nei Pronto soccorso. Fp Cgil: “Più assunzioni”

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Con una nota dell’Ufficio Personale di lunedì 12 febbraio, l’Asl Salerno, su impulso del Direttore
Generale, Gennaro Sosto, ha dato il via libera definitivo al riconoscimento della quota oraria di
100 euro per le prestazioni aggiuntive svolte dai medici in Pronto Soccorso con decorrenza
retroattiva al 1° dicembre 2023, attivando l’ipotesi contenuta nel “Decreto bollette” (D.L. 34 del
30 marzo 2023) per affrontare la carenza di personale medico nei servizi di emergenza/urgenza.

La via maestra per risolvere la carenza di organico nei Pronto Soccorso è il potenziamento del sistema sanitario in toto, in mancanza del quale i Pronto soccorso sono presi di assalto e diventa difficile attrarvi medici, bersagliati pure da atti di violenza, dall’assenza di percorsi assistenziali dedicati e soprattutto dall’ingorgo causato anche dalla carenza di posti letto, certificata in provincia di Salerno nel numero di 344 dalla Regione di Campania.

Nello specifico – affermano Antonio Capezzuto e Massimiliano Voza, rispettivamente Segretario Generale e Coordinatore Medici Asl Salerno per la FP CGIL Salerno – occorre, oltre a recuperare il deficit di posti letto e aumentare la sicurezza per gli operatori sanitari, procedere celermente al reclutamento di nuovi medici nella disciplina attraverso il concorsone regionale affidato dalla Regione proprio all’Asl di Salerno”.

Tuttavia, in attesa delle espletamento delle procedure – chiariscono i due sindacalisti – abbiamo stimolato l’ASL di
Salerno a definire la questione dei turni aggiuntivi svolti in Pronto Soccorso, soprattutto al fine di ampliare la platea dei medici dipendenti arruolabili, per utilizzare questo strumento normativo sia per evitare il ricorso all’esternalizzazione del servizio attraverso i medici a partita iva, sia per favorire la turnazione volontaria in Pronto Soccorso di tutti i medici dipendenti aventi i requisiti.

Tutto questo per evitare lo strazio del ricorso ad ordini di servizio ai medici di altri reparti, che sono costati una emorragia di dimissioni in ASL soprattutto tra cardiologi e internisti, tra i più bersagliati e frustrati dai provvedimenti coatti, ma anche tra i più richiesti per transitare definitivamente verso la medicina privata che seleziona accuratamente settori della medicina più remunerativi lasciando le patate bollenti, come l’emergenza, al pubblico”.

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