De Luca attacca ancora: «L’unico insulto di ieri è quello di Meloni a chi ha manifestato e al Sud intero»

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«L’unico insulto ieri lo ha rivolto la Meloni a chi è andato a manifestare perché in un Paese democratico non decide la Meloni chi e quando si deve manifestare. Centinaia di sindaci campani capeggiati dal presidente di Regione lasciati fuori dai Palazzi. «L’insulto lo ha fatto questo governo a tutto il Sud. Parliamo di fondi che servono a ridurre il divario tra Nord e Sud. L’insulto è aver firmato gli accordi prima con tutte le Regioni del Nord e poi adesso stanno arrivando a Sud. L’insulto è stato non aver fatto trovare nessuno a 200 sindaci».

Così risponde il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a una domanda sul fuorionda (pubblicato in esclusiva da La7), in cui rispondendo alla premier Giorgia Meloni l’ha insultata. Ripercorre quella che definisce «una giornata campale». «È stato un insulto trovare le porte sbarrate dal governo. – comincia – Ci hanno detto di aspettare cinque minuti per porre una sola esigenza: firmate la prossima settimana l’accordo di coesione. Cinque minuti, dieci minuti, mezz’ora. Ci dicono: problemi organizzativi. Dopo un’ora arriva comunicato provocatorio di Fitto. A questo punto decidiamo di non perdere tempo, andiamo a Palazzo Chigi e troviamo sbarramento di forze di polizia. Ci dicono che non possiamo passare tranne il presidente della Regione per incontro con Mantovano. Lo scrive Simona Brandolini sul Corriere del Mezzogiorno

 

 

 

Torna ancora, poi, su quello che ha accaduto ieri a Roma. Centinaia di sindaci campani capeggiati dal presidente di Regione lasciati fuori dai Palazzi. Per questo dice: «Questo è il Governo Meloni-Badoglio. Sono scappati tutti». E ancora: «Ieri c’erano migliaia di persone in piazza e il Governo è stato totalmente assente – incalza – abbiamo chiesto più volte di essere ricevuti tra Palazzo Chigi, la sede del ministero della Coesione e Montecitorio, ma l’unico rappresentante che ha difeso la dignità delle istituzioni è stato il prefetto di Roma. Il vero insulto non è quello mio alla Meloni, ma quello che è stato fatto dal Governo a voi operatori culturali, che non potete programmare per i ritardi che abbiamo accumulato». De Luca parla di «vergogna», di fronte alla quale «tutti restano in silenzio».

E lancia poi un attacco anche al ministro dell’Interno: «Piantedosi è stato latitante per tutta la giornata – dice – nonostante la situazione che si era creata a Roma. La mia solidarietà va alle forze dell’ordine, che non sapevano come comportarsi». E plaude e ringrazia il prefetto Lamberto Giannini: «L’unico esponente istituzionale che ha difeso la dignità delle istituzioni è stato il prefetto di Roma, Giannini, a cui ho presentato le nostre istanze e che si è impegnato a farci avere una risposta all’unica domanda che noi poniamo al Governo: firmate la prossima settimana l’accordo per i fondi di sviluppo e coesione con la Campania?». E ancora:

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