Ad oggi infatti si registra – come riporta il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – non solo lo spostamento del capolinea ma anche la richiesta dell’Anas per rimodulare le fermate sulla Strada Statale 163 pur tenendo presente che c’è in ballo anche una ipotesi di riduzione delle corse via mare.
Con l’avvicinarsi dell’estate, infatti, molti turisti e visitatori che vogliono raggiungere la Costiera Amalfitana si troverebbero costretti ad usare il trasporto pubblico, con gravi disagi per l’utenza e per i dipendenti stessi, sempre più spesso vittima di aggressione. Una prima richiesta di incontro è stata avanzata nel mese di gennaio ma senza una vera sintesi in quanto non è stato raggiunto l’accordo tra il Comune di Amalfi e la Regione.
Proprio la Cgil, temendo anche la richiesta dell’Anas di rimodulare le fermate ha già presentato delle proposte che prevedono una nuova area per la sosta degli autobus. «Dall’incontro dello scorso 9 gennaio al termine della quale era emersa la necessità di un nuovo incontro chiesto dal Presidente della conferenza dei sindaci insieme alla Regione Campania, le organizzazioni sindacali e all’azienda e soprattutto avallato con forza dal prefetto di Salerno nulla è accaduto.
Noi siamo fortemente preoccupati perché ormai la stagione estiva è alle porte. Siamo preoccupati perché con gli stalli ridotti in costiera amalfitano i lavoratori vivono una condizione drammatica rispetto alla sicurezza e andando avanti questi criteri si abbasseranno sempre di più perché con la mole di utenti non ci sarà una possibilità di gestirla», ha dichiarato Gerardo Arpino della Filt Cgil Salerno che ribadisce la proposta di spostare il capolinea da Piazza Flavio Gioia alle vicinanze del Comune di Amalfi, un po’ come la rimodulazione fatta all’università di Fisciano.
L’area individuata infatti è dotata di un grande marciapiedi, in grado di accogliere gli utenti e garantire la salita e la discesa dei viaggiatori in sicurezza, ma soprattutto una sicurezza maggiore per il personale. «A ciò si aggiunge, come un fulmine a ciel sereno, la richiesta di Anas che chiede la rimodulazione delle fermate, una rimodulazione che tiene dentro sicuramente una messa in sicurezza delle aree di fermata degli utenti, però va ribadito che la morfologia del territorio della Costiera Amalfitana non consente», ha aggiunto Arpino che con il segretario generale della Camera del Lavoro ha scritto al Prefetto per chiedere un tavolo tecnico con Anas e la Regione Campania, oltre che la Sita per portare avanti la proposta della Cgil.
Intanto, nelle prossime ore sarà messo nero su bianco una proposta che tenga dentro soprattutto la sicurezza dei lavoratori perché si corre il rischio di non poter far salire tutti a bordo del bus e alcuni utenti, come già avvenuto in passato, potrebbero bloccare il trasporto pubblico.
«Se c’è un progetto preciso di danneggiare il trasporto pubblico in Costiera Amalfitana è meglio che esca fuori perché oltre questo c’è un’ordinanza che evidenzia che in alcuni comuni i traghetti non possono approcciare vicino alle aree di sosta perché sono troppo grandi rispetto alle banchine presenti nei comuni – ha aggiunto il segretario della Filt Cgil – Questo significa che se non prendono le vie del mare useranno obbligatoriamente il trasporto pubblico e questo aumenterà ancora di più le difficoltà, quindi sono tanti problemi che si stanno approcciando alla prossima stagione e metteranno in grande difficoltà gli utenti».
Sulla stessa linea anche il segretario generale Antonio Apadula: «Non possiamo penalizzare l’utenza, non possiamo penalizzare i cittadini rispetto a un servizio pubblico, ma battiamo il tasto sulla sicurezza che in questo momento viene a mancare.
Ogni qualvolta si prende una qualsiasi decisione il punto fermo deve essere questo: che sia l’amministrazione comunale che sia la regione Campania che sia l’Anas non deve mancare quella che è l’attenzione rivolta alla sicurezza dei cittadini e di quelli che usufruiscono del servizio pubblico, in questo caso stiamo parlando di un territorio dove la morfologia stessa ci impone di prendere delle attenzioni particolari e questo purtroppo non viene preso in considerazione – ha detto Apadula – Prendiamo atto di questa amara verità e andiamo avanti su questa impegno».