«Tuttavia – aggiunge il presidente Lombardi – non è giusto, ed anzi è evidentemente fuorviante e strumentale, scaricare sulla normativa vigente o sull’intero comparto, responsabilità ed omissioni che, ove accertate, non potrebbero che gravare sui singoli».
«La tragedia di Firenze non può essere in alcun modo ricondotta, neppure in maniera velata, lontana o indiretta, al nuovo codice degli appalti pubblici o alle riforme imposte dal Pnrr. Quello di Firenze è un cantiere privato che nulla ha a che vedere con le tematiche sollevate in questi giorni sulla stampa, e quindi con il Pnrr e con il nuovo codice degli appalti. Affermarlo vuol dire fomentare sviamenti e false rappresentazioni della realtà e di una tragedia che è costata la vita a cinque operai».
«È parimenti falso e strumentale – aggiunge ancora il presidente di Federcepicostruzioni -affermare che le riforme attuate riducano i controlli sui materiali impiegati nei cantieri, le certificazioni sulle imprese in subappalto, i compiti o le responsabilità del progettista o del direttore lavori. Anche in questi casi, sollevare simili false tematiche equivale a sviare strumentalmente dal vero problema e dalle vere cause del doloroso incidente».
«I cantieri edili non sono “terra di nessuno”; non sono strumenti e aree di arricchimento al servizio di biechi speculatori o di imprenditori senza scrupoli, propensi solo allo sfruttamento. Se episodi del genere si verificano o si sono verificati, le responsabilità penali devono ricadere sui singoli, senza strumentalizzazioni né generalizzazioni, e senza farsi trasportare, pur nei momenti come questo, dall’onda del dolore, della rabbia, e dello sconforto».
Federcepicostruzioni è da sempre impegnata nel fronteggiare la sicurezza dei cantieri, ed auspica un’azione sinergica e incisiva affinché a Firenze si accertino e si perseguano eventuali responsabilità. Le regole nei cantieri, in particolare per quanto riguarda la sicurezza, vanno indubbiamente migliorate, ma non è etico far passare imprenditori e professionisti per criminali, collusi e speculatori. I cantieri italiani non sono il Far West.
«Il comparto delle costruzioni in Italia – conclude il presidente Lombardi – è tra le grandi eccellenze del Paese, nonostante le immense difficoltà in cui opera per la crisi economica ma anche per un quadro normativo e regolamentare caotico, poco chiaro e modificato con una frequenza assurda e irragionevole. Lo si tuteli facendo chiarezza su quanto accaduto e perseguendo eventuali responsabilità, senza fomentare assurdi e strumentali sviamenti».