Scintille – come riporta, nelle pagine sportive, il quotidiano “Il Mattino” oggi in edicola – tra uno sparuto gruppo di tifosi e Lassana Coulibaly, all’ingresso del centro sportivo Mary Rosy di Pontecagnano.
L’intervento degli uomini della Digos, già a presidio della struttura assieme agli steward privati a cui si affida la società per la vigilanza, ha evitato contatti fisici con il maliano, al centro delle polemiche dopo l’uscita dal campo stizzita a San Siro, dove si è fiondato negli spogliatoi senza dare la mano al compagno subentrante.
Tre individui hanno atteso l’arrivo dell’ex Rangers e gli hanno urlato insulti mentre il giocatore entrava nel centro sportivo alla guida della sua auto; appena dentro, Coulibaly ha tirato il freno a mano, è sceso dalla vettura rispondendo alle frasi ingiuriose e ha tentato di affrontare i contestatori.
La tempestiva chiusura del cancello automatico e la frapposizione della security ha “convinto” a tornare sui suoi passi il centrocampista, che si è poi allenato regolarmente. Ai tre la Digos ha chiesto i documenti, prima di allontanarli. Si tratterebbe di persone non appartenenti a gruppi organizzati.
Quest’anno ci sono stati tutta una serie di errori madornali, non ultimo quello di non aver chiesto , da parte del presidente un colloquio individuale con ogni calciatore, per capire le reali intenzioni di rimanere o meno a Salerno. Se fossi stato io il presidente , avrei venduto i pezzi pregiati Dia, Coulibary e qualche altro che non voleva lottare. Così facendo , avrei ripianato il debito e contemporaneamente si prendevano giocatori giovani con grande motivazioni ( vedi Verona ). Nella maleagurata ipotesi di perdere la serie A, ci trovavamo con calciatori utili alla serie B , ma con 5 mesi di lavoro insieme, che a mio avviso è un grande vantaggio per chi vuole risalire subito.