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Salernitana, Liverani: “Riaccendere l’anima. Si può retrocedere anche, ma con dignità”

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Ecco alcuni stralci delle dichiarazioni rese in conferenza stampa da Fabio Liverani, mister della Salernitana nella vigilia della gara col Monza:

“Abbiamo fatto una settimana piena e la squadra ha lavorato bene. Abbiamo cercato di conoscerci meglio, cosa fondamentale in questo periodo. Non abbiamo recuperato nessuno, anche se sono sulla buona strada, e non potrò cambiare tantissimo. Dal primo giorno che sono arrivato ho detto che si ripartiva da zero. Disponibilità e volontà di prendersi la maglietta non deve mai mancare, sta a me individuare l`undici migliore senza sottovalutare il potenziale apporto dei cinque cambi. Oggi la Salernitana non può giocarsela con 6-7 giocatori. Chi è uscito malconcio ha avuto una settimana in più di lavoro”. Noi siamo andati a San Siro con tre giocatori di ruolo a disposizione in difesa, gente che non aveva mai giocato assieme e con Boateng che ringrazio per la disponibilità ma che ha giocato senza allenarsi. Oggi siamo nella stessa situazione: ho gente che non ha mai giocato assieme, e questo pesa quando trasmetti idee diverse. Vogliamo vincere i duelli individuali, sotto questo profilo dobbiamo avere qualcosa in più degli avversari. “I ragazzi hanno fatto una discreta settimana. Dobbiamo ragionare come se quella di domani fosse l’ultima gara, la Salernitana non può permettersi di fare tabelle. Non voglio sentire che qualcuno abdichi trascinandosi verso un’agonia quando poi ci sono i punti in palio per riuscire a raggiungere l’obiettivo”. Io credo che sia una partita fondamentale per riaccendere qualcosa che è spento. Non vincere mai mentalmente ti rende negativo. Io voglio far capire allo spogliatoio che persona sono, non l’allenatore. Le presenze all’Arechi sono fondamentali: se domani sono 20000, chissà cosa può accadere se dovessimo accendere la scintilla. La società ha detto che oggi avreste comunicato decisioni condivise con lei. Non ci sono altre decisioni in cantiere. Vedevo scollamento interno, non c’era voglia di sacrificarsi per il compagno. Se stiamo a questo livello la colpa è di tutti, se si retrocede è una sconfitta anche per chi gioca poco. Vediamo che succede domani, oggi dipende da noi. L’aiuto deve essere interno, non esterno. La società non ci fa mancare niente, stesso discorso per il pubblico

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