Se da un lato l’attrazione di talenti verso centri di eccellenza può favorire lo sviluppo personale e professionale degli individui, dall’altro può contribuire a un impoverimento delle capacità innovative delle regioni di origine, con effetti a lungo termine sullo sviluppo economico e tecnologico.
Per competere efficacemente con le Big Tech nel reclutamento dei talenti, le aziende di dimensioni minori o situate in aree meno attrattive devono adottare strategie innovative e mirate.
Prendendo spunto da alcuni Insights relativi all’IT Recruiting definiamo una sintesi problematica dell’impatto delle Big Tech sul lavoro al Sud e di alcune possibili soluzioni.
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Flusso di talenti: un numero significativo di professionisti IT, sviluppatori, ingegneri e specialisti digitali del Sud Italia sono attratti dalle opportunità offerte dalle grandi aziende tecnologiche, situate prevalentemente nel Nord Italia o all’estero. Questo flusso è spesso motivato dalla ricerca di migliori condizioni lavorative, salari più elevati e opportunità di crescita professionale.
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Impatto sulle economie locali: l’emigrazione di talenti può avere ripercussioni negative sulle economie locali del Sud, impoverendo il tessuto imprenditoriale e innovativo della regione. Le Big Tech, con le loro risorse e capacità di attrarre i migliori talenti, possono indirettamente contribuire a un divario tecnologico e economico tra le diverse aree del paese.
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Strategie di reclutamento: le strategie di reclutamento delle Big Tech sono spesso aggressive, utilizzando ampie risorse per identificare e attrarre i talenti più promettenti. Offerte economiche competitive, benefit aziendali, opportunità di formazione e carriere internazionali sono solo alcuni degli strumenti utilizzati per sedurre i professionisti del settore.
Tre ingredienti per battere le Big Tech
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Personalizzazione del percorso di crescita. A differenza delle grandi strutture, le realtà più piccole possono offrire percorsi professionali personalizzati adattandosi alle ambizioni e alle competenze individuali. Questo approccio può attrarre professionisti che desiderano avere un impatto diretto e visibile all’interno dell’organizzazione, senza calarsi nel ruolo del “dipendente numero” in un sistema di metriche e KPI alienante che definisce il percorso di carriera.
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Flessibilità e lavoro a distanza. La pandemia di COVID-19 ha accelerato l’accettazione del lavoro a distanza, dimostrando che molti ruoli possono essere svolti efficacemente da remoto. Offrire flessibilità lavorativa e opzioni di lavoro a distanza può attrarre talenti che cercano una maggiore autonomia o che vivono in aree geografiche diverse. Molte Big Tech in Italia stanno facendo passi indietro da questo punto di vista, è quindi possibile sfruttare tale opportunità.
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Valorizzazione del benessere non standardizzata. Per competere efficacemente con le Big Tech nel reclutamento dei talenti, le aziende di dimensioni minori o situate in aree meno attrattive devono adottare strategie innovative e mirate. Valorizzare gli aspetti unici che le piccole aziende possono offrire, in modalità di fruizione completamente diverse dalle enormi realtà organizzative multinazionali. Il reclutamento qui richiede un focus sul vantaggi personali e territoriali offerti al dipendente.
Per competere efficacemente con le Big Tech nel reclutamento dei talenti, le aziende di dimensioni minori o situate in aree meno attrattive devono adottare strategie innovative e mirate. Queste tattiche devono valorizzare gli aspetti unici e i vantaggi competitivi che possono offrire, contrastando così il magnetismo esercitato dalle giganti tecnologiche.