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Salerno: tenta di aggredire un P.M., magistrati chiedono più sicurezza

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Più sicurezza nellaTorre della procura e nella cittadella giudiziaria.A chiederlo, l’Associazione Nazionale Magistrati – Distretto di Salerno –  che in una nota  «esprime forte preoccupazione per l’episodio accaduto qualche settimana fa, allorquando un indagato, sottoposto peraltro a misura cautelare, accedeva liberamente alla Cittadella e si addentrava nella Torre della Procura fino a giungere all’ingresso della stanza del sostituto procuratore titolare del procedimento iscritto nei suoi confronti per chiedere minacciosamente di parlare con lui

solo per mera casualità determinata peraltro da ragioni di servizio, il magistrato non era nella sua stanza e, avvertito da una collaboratrice, riusciva a mettersi in contatto con la polizia giudiziaria, che rintracciava detto individuo mentre circolava indisturbato all’interno della Cittadella Giudiziaria».

«È doveroso – si legge ancora nella nota dell’Anm – l’invito ad una profonda riflessione sui livelli di vigilanza e sicurezza della Cittadella Giudiziaria, da compiersi prima che casi come questi possano ripetersi con effetti molto più gravi, come accaduto in altri Palazzi di Giustizia; è doveroso richiedere, quindi, che siano predisposti sistemi di sicurezza più efficaci negli uffici più delicati (come la Procura della Repubblica, l’Ufficio del GIP e del GUP, la Sezione esecuzione e fallimenti, la Sezione famiglia, le cui criticità sono segnalate dai colleghi, essendo di fatto accessibili dall’utenza senza particolari difficoltà) ma in generale a presidio delle aule di udienza, delle camere di consiglio e delle stanze dei singoli magistrati al fine di eliminare ogni rischio per la incolumità di giudici e pubblici ministeri ivi in servizio»

«Il presente documento,  approvato all’unanimità dalla Giunta distrettuale – si legge ancora nella nota – viene trasmesso al Procuratore Generale presso la Corte di Appello per le eventuali determinazioni di competenza, e per conoscenza alla Presidente della Corte di Appello ed al Presidente del Tribunale».

 

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