“Nella mia carriera da allenatore ho sempre preferito giocare con la difesa a quattro ma sono arrivato qui con una squadra che conosceva bene la difesa a tre e all’inizio ho voluto dare continuità. Nel reparto arretrato numericamente siamo pochi, non recuperiamo nessuno dalla partita scorsa e perdiamo anche Boateng. Penserò fino a domani sul come giocare e sulla formazione migliore da schierare”.
“Sono una persona che sa dove va e nella situazione in cui si trova, vivo con molta serenità quello che affronto e conoscevo bene le conseguenze del momento negativo. La Società è delusa e ci sta, parlo quotidianamente con tutti e sappiamo che dobbiamo fare di più. Mi giocherei tutte le speranze, anche quelle dello spareggio salvezza, fino all’ultimo secondo, il nostro obiettivo deve essere provarci fino all’ultima partita”.
Il mister ha quindi concluso: “Davanti abbiamo qualità differenti, Dia è una seconda punta a cui piace legare il gioco e fare triangolazioni con i compagni mentre Weissman cerca la profondità e va servito nel modo giusto. Ikwuemesi e Simy hanno caratteristiche diverse perché sono attaccanti fisici. Candreva è un giocatore offensivo che va sfruttato al massimo, può giocare in diverse posizioni. Nel ruolo di riferimento davanti alla difesa penso che Maggiore abbia le qualità giuste per fronteggiare le caratteristiche dell’Udinese e per far arrivare pochi rifornimenti ai loro attaccanti. Il problema dei troppi gol subiti si può risolvere con il lavoro, l’organizzazione e la continuità di un reparto che si conosce e gioca insieme perché in questo modo si trova equilibrio e si migliora la conoscenza del compagno”.