Sono tre i funzionari della Regione Campania, uno dei quali arrestato e messo ai domiciliari (è un 66enne salernitano), coinvolti nell’inchiesta della Dia e dei carabinieri del Noe di Potenza su un presunto traffico di rifiuti tra Italia e Tunisia.
Coordinata dalla Procura di Potenza, la polizia giudiziaria ha avuto mandato – come riporta il sito web ansa.it – dal giudice di notificare undici misure cautelari: quattro in carcere, cinque ai domiciliari e due obblighi di dimora.
Complessivamente sono sedici le persone coinvolte nell’indagine insieme con quattro società. Disposti anche il sequestro di tre società e di beni per un milione di euro agli indagati.
Una delle società coinvolte avrebbe consentito l’ingresso nell’affare di due degli imprenditori indagati, che avevano la necessità di smaltire grandi volumi di rifiuti.
Questi imprenditori, viene sottolineato nell’ordinanza del giudice, “portavano in dote le conoscenze presso gli uffici della Regione Campania di un funzionario amministrativo… disponibile ad assecondare illecitamente le pratiche della società consentendo di ottenere le necessarie autorizzazioni anche a fronte di evidenti e macroscopiche irregolarità“.