A parlare è il dottor Enrico Indelli, presidente CdA Fondazione Scuola Medica Salernitana, legato da una profonda amicizia al compianto direttore del conservatorio Martucci di Salerno e che lancia una proposta al sindaco Vincenzo Napoli e a tutta l’amministrazione comunale di Salerno, sapendo che in tanti hanno voluto e vogliono bene a Fulvio Maffia e che non vogliono che la sua figura ed il lavoro fatto in tutti questi anni venga dimenticato.
“Il mondo della cultura e le Istituzioni, oltre il cordoglio, dovranno onorare la memoria del Maestro Fulvio Maffia, il direttore della svolta e della rinascita del conservatorio “G. Martucci”. Ho letto con piacere e viva soddisfazione che l’auditorium sarà affidato alla gestione del conservatorio di Salerno.
La competente e pragmatica, proposta del presidente Luciano Provenza di una concessione diretta, ad uso gratuito al Martucci, ha tracciato l’iter realizzabile, necessario e più appropriato per concederne la disponibilità. Plaudo all’iter che, definito dalla rappresentanza politica, a partire dalla mozione d’iniziativa consiliare, ha avviato l’iter di affidamento, attraverso i passaggi istituzionali: dalla Commissione trasparenza, agli uffici comunali competenti, al consiglio comunale, dove fu approvato all’unanimità, nell’autunno scorso.
La città di Salerno ha vissuto un confronto, convinto ed illuminante, di partecipazione democratica dell’intero consiglio comunale che farà testo, nella normativa amministrativa vigente, alla luce anche delle fonti giurisprudenziali della Corte dei Conti – scrive Indelli -. Questo gesto di assunzione di responsabilità, civica e politica condivisa, tra maggioranza ed opposizione, come ha autorevolmente evidenziato il sindaco Enzo Napoli, ha dato la possibilità di individuare le modalità più opportune, per trovare le soluzioni tecnico-giuridiche, per affidare l’Auditorium al Martucci. Opera innovativa, attrezzata con le più moderne, originali, sofisticate ed inclusive tecniche di comunicazione per il pubblico. Eleganti le sedute. Moderno sì ma con un forte richiamo, artistico ed architettonico di restauro conservativo, grazie alla competenza degli uffici tecnici comunali.
Recupero esaltato dall’opera d’arte, policromatica e mediterranea, realizzata dall’artista ceramista Paolo Santoro, sulla splendida Terrazza Panoramica dell’ex Serraglio Orfanotrofio oggi Auditorium, con una vista mozzafiato sul Golfo di Salerno e su tutta la nostra Città. Omaggio ed onore alla figura di Trotula, delle Mulieres Salernitanae e della millenaria Schola Salerni.Di talento musicale innato, studiò al Conservatorio Musicale di Napoli, fondato nel 1808, situato nel centro storico della città partenopea, nell’ex Convento dei Celestini annesso alla Chiesa di San Pietro a Majella. Di fronte allo storico Vecchio Policlinico Universitario di Medicina e Chirurgia. Così da studente conobbi Fulvio, pianista giovane e brillante. Lo seguii ai concerti nella splendida Villa Pignatelli, a Riviera di Chiaia. Cresceva a vista d’occhio, sotto la guida amorevole e prestigiosa del Maestro Vito Russo di Torregrossa, Uomo colto e di amicizie prestigiose: il pianista Wilhem Kempff, il flauto d’oro Severino Gazelloni, l’immenso Luciano Pavarotti. Fulvio cresceva rapidamente e raffinò progressivamente la sua arte pianistica. Era pronto alla Vita. Lo ricordo emozionatissimo, al suo matrimonio, nella splendida chiesa del Gesu’ Nuovo. Con il tempo è diventato il Maestro ed il Direttore che noi Salernitani abbiamo imparato a conoscere, scoprire, apprezzare, stimare ed ammirare. La città di Salerno intera ne apprezzò la svolta didattica, educativa e formativa del nostro Conservatorio, che si era finalmente aperto al territorio.
L’11 settembre scorso Salerno pianse di commozione ai funerali di Fulvio Maffia celebrati nel Duomo. I salernitani dissero addio ad un artista e maestro di vita, che si era speso per l’intera e giovane vita, al servizio dei giovani studenti, della didattica formativa e del Martucci. Dedicargli l’Auditorium credo possa essere l’unico vero e doveroso omaggio che questa città possa fargli, facendo così in modo che, venga ricordato ad imperitura memoria per i posteri, lui che del proprio impegno di vita per la la nostra città, l’ha vissuta come la Capitale di un sogno“, conclude Enrico Indelli.