Caro Presidente,
consentimi di darti del Tu, la mia classe è 1985 e non siamo distanti a livello anagrafico.
La nostra recente memoria ci ha regalato i botti di fine anno (era soltanto il 2021) e, in quella sede, oltre a gettare i calendari dell’anno precedente, finalmente mandammo al macero anni di anonimato e di sberleffi provenienti direttamente da chi ricopriva ruoli apicali nella società.
Una salvezza storica nel 2022, tante soddisfazioni nel 2023 e quest’anno?
Può capitare, caro presidente.
Sarai stufo quanto me anzi più di me della interminabile sequela di errori che, ormai, sono oggetto di narrazione da quel di Rivisondoli.
Si può sbagliare, caro presidente.
Dal 1919 ad oggi abbiamo calcato gli stadi della massima serie in cinque occasioni, la cadetteria non è una iattura indigeribile.
Prima di valutare i comportamenti e gli sbagli altrui, è giusto focalizzare l’attenzione su noi stessi.
Siamo in pochi su quei gradoni salvo popolarlo nelle partite di cartello e salvo qualche fiammata in occasione di biglietti scontati
Il punto focale è proprio questo: abbandonare il provincialismo.
Non dobbiamo sempre distruggere
Non dobbiamo e non possiamo desiderare sempre qualcosa che non c’è’
Per me, e per molti come me, sei il miglior presidente che la Salernitana possa avere
Hai un nome e cognome non celato dietro ad un fondo contenente molteplici scatole vuote
Sei giovane
Sei ambizioso e non vuoi perdere (forse questo è stato il difetto più grande di quest’anno )
Si può cadere ma non sarà qualche leone da tastiera, qualche bimbo viziato indegno a indossare la nostra maglia a interrompere il sinallagma d’amore.
Resta con noi ed ci rialzeremo.
Il nostro amore non conosce categoria e la serie B non sarà un freno alla nostra passione.
Per quel che posso dirti, anche se la mia opinione è circoscritta unicamente a me stesso, Salerno e’ con te
Rilanciamo e il prossimo anno sono certo che ci divertiremo.
Macte animo
A.S.