Brussels – “Porre la Donna, imprenditrice e lavoratrice, al centro del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’Unione europea” Questo il succo della missiva inviata dall’Onorevole Lucia Vuolo, europarlamentare PPE/Forza Italia, all’attenzione della Presidente della Commissione europea, Ursula Von de Leyen. La lettera inviata in occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, ha come premessa “il dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura” lanciato dalla Von der Leyen lo scorso 25 gennaio e che intende “definire una visione condivisa per il futuro del sistema agricolo e alimentare dell’UE”. Nonostante la donna sia stata la vera protagonista nella storia dell’agricoltura attraverso i secoli, oggi dobbiamo fare i conti non solo con un pericoloso invecchiamento delle agricoltrici, ma anche con una quasi totale assenza di ricambio generazionale.
Il 42% delle donne che lavorano in agricoltura ha più di 65 anni, solo il 4,2% del totale ha meno di 35 anni. Altro aspetto, ricorda Vuolo è che “3 Donne su 4 hanno conseguito il diploma o una laurea ma solo il 31,5% occupa ruoli manageriali” nonostante le imprese gestite da donne siano tecnologicamente avanzate e, in molti casi, siano fortemente orientate “ad attività sociali come gli “agriasili”, le fattorie didattiche, i percorsi rurali di pet-therapy, gli orti didattici e svolgono un’importante attività per l’inserimento nel mondo del lavoro delle donne vittime di violenze e soprusi”. Di fatto, spiega poi l’europarlamentare forzista “le Donne in agricoltura seguono le linee guida della Commissione declinate nelle ‘Quattro S’: sicurezza, stabilità, sostenibilità e solidarietà”.
La lettera alla Presidente Von der Leyen ad al Commissario all’agricoltura Wojciechowski sottolinea la necessità di porre la donna al centro del dialogo strategico “sia per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale e agricola sia per ridurre il gender gap e le discriminazioni. Questa è l’Europa che le nostre cittadine e i nostri cittadini si aspettano” chiude l’europarlamentare Vuolo.
Di seguito il testo integrale, in italiano, della missiva.
Gentile Presidente Von der Leyen,
il 25 gennaio 2024 lei ha lanciato il dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura, un nuovo forum che ha lo scopo di definire una visione condivisa per il futuro del sistema agricolo e alimentare dell’UE. Recentemente l’agricoltura e le politiche agricole europee sono state al centro delle proteste degli agricoltori che, come ben saprà, hanno manifestato il loro malcontento davanti al Parlamento europeo e alla Commissione europea. Come lei ha sottolineato, il dialogo strategico dovrà affrontare le sfide e le opportunità sollevate dai partecipanti, come un tenore di vita equo per gli agricoltori e le comunità rurali, il sostegno all’agricoltura sfruttando le enormi opportunità offerte dalla conoscenza e dall’innovazione tecnologica e promuovendo un futuro prospero per il sistema alimentare dell’UE in un mondo competitivo. La storia ci insegna che già nel Paleolitico le donne si occupavano di agricoltura e avevano un ruolo apicale nella gestione dei terreni e dei raccolti.
Secondo molti storici, le donne “inventarono” l’agricoltura e furono le prime a creare i sistemi agricoli capendo che si potevano far nascere nuove piante sotterrandone i semi e di conseguenza ricavandone cibo per il sostentamento della loro famiglia e di tutta la tribù. Non a caso il termine “agricoltura” nella cultura latina è di genere femminile proprio a rimarcare, non solo il ruolo della Donna nella sua creazione, ma anche il legame profondo tra Donne, ambiente e la Madre Terra.
Arrivando ai giorni nostri purtroppo la situazione è cambiata. A livello europeo, il settore agricolo è dominato da una popolazione anziana e, per quanto riguarda le donne agricoltrici, i dati attuali mostrano che solo il 4,2% di queste ha meno di 35 anni. Il 42% delle donne che lavorano in agricoltura ha più di 65 anni (a differenza di appena il 29,2% per gli uomini). Evidente è il divario di genere in agricoltura e per il futuro la situazione andrà peggiorando. In Italia, le lavoratrici in agricoltura sono oltre 820mila, circa il 30% del totale delle persone occupate nel settore. Nonostante questa importante presenza, le statistiche indicano che 3 Donne su 4 hanno conseguito il diploma o una laurea ma solo il 31,5% occupa ruoli manageriali.
Le imprese gestite da donne sono tecnologicamente avanzate, più attente all’ambiente e all’innovazione. Secondo lo studio presentato da Coldiretti Donne Impresa, le aziende ‘femminili’ spaziano in tutti i settori agricoli: dall’allevamento alla coltivazione, dal florovivaismo all’agriturismo, dalla trasformazione dei prodotti alla vendita diretta. Ma il vero motore delle donne in agricoltura sono le attività sociali come gli “agriasili”, le fattorie didattiche, i percorsi rurali di pet-therapy, gli orti didattici e svolgono un’importante attività per l’inserimento nel mondo del lavoro delle donne vittime di violenze e soprusi.
Grazie alla naturale predisposizione all’accoglienza, alla cura della terra e della preservazione della Natura, la Donna è sempre più protagonista della lotta al cambiamento climatico con una forte presenza delle proprie aziende vocate al biologico e alla sostenibilità. Si può quindi tranquillamente sostenere che le Donne in agricoltura seguano le linee guida della Commissione declinate nelle ‘Quattro S’: sicurezza, stabilità, sostenibilità e solidarietà. Inoltre, per molte Donne, lavorare in agricoltura è visto come un volano sociale ed economico oltre che un modo per realizzarsi ed emanciparsi. In quest’ottica, appare evidente che il futuro dell’agricoltura passa attraverso una forte e necessaria presenza delle donne.
Presidente Von der Leyen, alla luce di questi motivi, oggi 8 marzo 2024, Giornata internazionale della Donna, sono a chiederle di mettere le Donne, imprenditrici e lavoratrici al centro del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’Unione Europea. Solo in questo modo potremmo sia raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale e agricola sia ridurre il gender gap e le discriminazioni. Questa è l’Europa che le nostre cittadine e i nostri cittadini si aspettano.
La ringrazio per l’attenzione e Le auguro Buona giornata Internazionale delle Donne.
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