Al termine delle attività investigative, condotte dalla DIGOS della Questura di Caserta, il questore Andrea Grassi ha emesso nei loro confronti 14 Daspo per un totale di 56 anni di divieto di ingresso negli stadi di tutta Italia.
Per due di loro, recidivi in quanto già destinatari della stessa misura negli scorsi anni, il provvedimento è stato adottato con l’aggiunta dell’obbligo di firma, prima e dopo la disputa degli incontri di calcio della propria squadra.
Nel corso del match, parte di entrambe le tifoserie si rese protagonista di gravissimi comportamenti, pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica, in particolare durante l’intervallo tra il primo ed il secondo tempo, che determinarono la ripresa del match con oltre quaranta minuti di ritardo.
Oltre ad accendere e lanciare fumogeni e petardi, introdotti illegalmente nell’impianto eludendo le operazioni di filtraggio a cura degli steward, i tifosi coinvolti nei tafferugli ingaggiarono un reciproco lancio di pietre ed oggetti, disfacendo parte del calcestruzzo degli spalti e dei rivestimenti dei bagni. Dopo aver divelto uno dei cancelli, parte della tifoseria di casa invase poi il rettangolo di gioco tentando di raggiungere il settore ospiti.
Le indagini hanno consentito di individuare ed identificare otto sostenitori della squadra di casa e sei tifosi ospiti,che si sarebbero resi responsabili, a vario titolo, dei reati di scavalcamento, lancio e porto di oggetti contundenti, travisamento ingiustificato del volto e danneggiamento aggravato, nonché delle lesioni subite dal personale della Polizia di Stato intervenuto nel settore ospiti per interrompere le violente condotte in atto.
Negli scontri, infatti, sei operatori di polizia riportarono lesioni, mentre, grazie all’intervento del contingente in servizio di ordine pubblico, non si registrarono feriti tra gli spettatori.
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