L ‘indagato, secondo la prospettazione accusatoria, che era già stata in larga parte condivisa dal G.I.P. con l’ordinanza emessa nel mese di settembre 2023, era stato documentato un sistemico quadro di mercimonio della funzione pubblica in relazione a procedure di esecuzione forzata e di notificazione.
Erano già stati infatti ritenuti sussistenti gravi indizi di reato in relazione plurimi episodi di concussione sessuale aggravata, violenza sessuale aggravata, rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione in atti giudiziari, peraltro emersi entro un breve lasso di tempo (luglio – novembre 2022).
In ordine ai reati di concussione e violenza sessuale provvisoriamente ascritti al Pubblico Ufficiale, va ribadito come le condotte in parola siano state commesse nell’ambito di procedimenti di sfratto ai danni di donne in condizione di gravissimo disagio socioeconomico, ponendo le conduttrici di fronte alla prospettiva di un’immediata esecuzione dello sfratto nel caso di mancata soggezione alle pretese sessuali del P.U.
Per quanto attiene, poi, alle condotte corruttive, la relativa particolare gravità riposa — secondo l’impostazione della Procura di Nocera Inferiore, condivisa dapprima dal G.I.P. e, successivamente, anche dal Tribunale del Riesame — nella circostanza per cui i fatti sono ascritti ad un operatore dell’apparato giudiziario cui è devoluta la cura di una fase decisiva del procedimento civile, ovverosia quella della esecuzione forzata, snodo essenziale al fine di assicurare effettività all’attività svolta in sede di cognizione e consentire alla parte vittoriosa in giudizio di conseguire il bene della vita anelato.
Non diversamente in relazione alle attribuzioni devolute all’Ufficiale Giudiziario nel procedimento penale, laddove lo stesso è chiamato a curare la fase notificatoria, riflettendosi le condotte infedeli del tipo di quelle accertate sui tempi di celebrazione e definizione dei procedimenti, con frustrazione delle legittime aspettative di Giustizia della parte pubblica e di quelle private.
Appare opportuno poi rimarcare come le indagini abbiano consentito di far emergere un grave quadro di aperta e immediata disponibilità di avvocati e privati cittadini nella formulazione o accettazione di proposte corruttive.
Va quindi evidenziato come, in accoglimento dell’appello proposto ai sensi dell’art. 310 c.p.p. dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, il Tribunale del Riesame di Salerno il 24.10.2023 avesse ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza in relazione ad ulteriori due capi di imputazione ed avesse altresì statuito che l’unica misura cautelare proporzionata ed idonea ad evitare il pericolo di recidiva fosse quella della custodia cautelare in carcere.
A seguito della declaratoria di inammissibilità del ricorso per Cassazione proposto dall’indagato avverso la decisione del Tribunale del Riesame che — accogliendo il ricorso proposto dalla Procura di Nocera Inferiore — aveva disposto la custodia in carcere in luogo degli arresti domiciliari, in data odierna, significativamente proprio nel giorno della Festa della Donna, è stata data esecuzione alla misura cautelare di massimo rigore ed il prevenuto è stato associato presso la Casa Circondariale di Vallo della Lucania.
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