La tragedia si è consumata nella mattinata di ieri. Dopo undici giorni di agonia, M. O., 32 anni, padre di due figli che vivevano in Marocco, è spirato all’ospedale Maria Santissima Addolorata di Eboli.
Il maghrebino – come riporta, anche in prima pagina, il quotidiano “La Città” oggi in edicola – era ricoverato in ospedale da sabato 2 marzo a seguito dell’investimento quando era in sella alla sua bici sulla strada provinciale 30, a ridosso di un distributore di benzina, tra Santa Cecilia e Fiocche.
La prognosi è sempre stata riservata, le sue condizioni di salute non sono migliorate. Ieri, il maghrebino si è aggravato. Il cuore si è fermato.
Certificata la morte, la salma è stata sequestrata dai carabinieri e trasferita nell’obitorio dell’ospedale di Eboli, in attesa dell’autopsia. Sequestrata anche la cartella clinica.
I militari, agli ordini del capitano Greta Gentili, avevano già sequestrato la bici di Mohamed e l’auto della donna rumena che lo ha investito. Nei prossimi giorni si terrà l’esame autoptico.
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