Il provvedimento – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – è atteso dalla prossima settimana in Aula per la prima lettura.
Nel dettaglio, il Testo stabilisce che sono dichiarati Monumenti nazionali: il Teatro lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste; il Teatro “Gaetano Donizetti” di Bergamo; il Teatro Grande di Brescia; il Teatro Regio di Torino; il Teatro Carlo Felice di Genova; il Teatro Olimpico di Vicenza; il Teatro municipale di Piacenza; il Teatro Farnese di Parma; il Teatro municipale “Romolo Valli” di Reggio Emilia; il Teatro comunale di Bologna; il Teatro Guglielmi di Massa; il Teatro del Maggio musicale fiorentino; il Teatro Verdi di Firenze; il Teatro Argentina di Roma; il Teatro Valle di Roma; il Teatro di San Carlo di Napoli; il Teatro municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno; il Teatro comunale “Alfonso Rendano” di Cosenza; il Teatro comunale “Francesco Cilea” di Reggio Calabria; il Teatro Massimo di Palermo.
In seguito all’approvazione di diversi emendamenti nel corso dell’esame in VII commissione, il riconoscimento di “monumento nazionale” sarà attribuito anche: al Teatro Comunale “Nazzareno De Angelis” dell’Aquila; Teatro Flavio Vespasiano di Rieti; Teatro dell’Unione di Viterbo; Teatro municipale Casale di Monferrato; Teatro Verdi di Pisa; Teatro comunale del Giglio di Lucca; Teatro accademia dei rassicurati di Montecarlo (Lucca); Teatro Manzoni di Pistoia; Teatro dei Rinnovati di Siena; Teatro Petrarca di Arezzo; Teatro Signorelli di Cortona; Teatro alla Scala di Milano; il Teatro la Fenice e il Teatro Malibran di Venezia; il Teatro Regio di Parma; il Teatro Petruzzelli di Bari; Teatro comunale Mario Del Monaco di Treviso; Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno; Teatro Arena Sferisterio di Macerata; Teatro D’Annunzio di Latina; Teatro Politeama di Catanzaro; Teatro Sociale di Como; Teatro Caio Melisso di Spoleto; Teatro Morlacchi di Perugia; Teatro Comunale Niccolò Piccinni di Bari; Teatro Massimo “V. Bellini” di Catania; Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni
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