L’omicidio di Elisa Claps è un fatto di cronaca nera che vide vittima una studentessa di 16 anni, nata a Potenza il 21 gennaio 1977. Scomparve nella sua città il 12 settembre 1993 e se ne persero le tracce per diciassette anni, fino a quando il suo cadavere venne rinvenuto nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza il 17 marzo 2010. Le indagini successive appurarono che la morte della giovane avvenne lo stesso giorno della sua scomparsa e identificarono l’assassino in Danilo Restivo, 21enne all’epoca dell’omicidio, il quale, nel periodo in cui la sorte di Elisa Claps era ancora sconosciuta, fu giudicato colpevole anche dell’uccisione di una vicina di casa, Heather Barnett, compiuta il 12 novembre 2002 in territorio britannico.
Il processo di appello, iniziato a Salerno il 20 marzo 2013 e celebrato in presenza di Restivo (dall’11 marzo 2013 estradato temporaneamente in Italia), si conclude il 24 aprile 2013 con la conferma della condanna a 30 anni per Restivo.
«Sono felice che Salerno mi abbia voluto qui oggi perché credo che rappresento anche i tanti padri di queste storie terribili che attraversano il Paese e che spesso non vengono nominati. Oggi ho ricordato mio papà Antonio che si è consumato nel dolore e qualcuno ha pensato che non fosse presente in questa storia, invece lo stato ma piegato, come dicevo dal dolore», ha detto Gildo Claps che nel corso del suo intervento ha ricordato il papà di Giulia, Gino Cicchettin e il papà di Serena Mollicone, Guglielmo.
Ad oggi, il legame della famiglia Claps con Salerno è ancora forte: «Qui a Salerno è stato processato Danilo Restivo e finalmente è arrivata la tanto sospirata condanna per l’omicidio di Elisa; poi mi piace ricordare l’avvocato Giuliana Scarpetta che non è più qui con noi che è stata una donna straordinaria, dal punto di vista umano e dal punto di vista professionale, che ci ha seguito dal punto di vista giudiziario in questa terribile vicenda», ha aggiunto il fratello di Elisa Claps