L’azienda ospedaliera universitaria – come riporta il quotidiano “Il Mattino” oggi in edicola – mette in campo un programma per gestire non solo gli accessi, ma soprattutto i processi interni di gestione dei pazienti e la loro permanenza nel reparto di emergenza-urgenza, oltre alle dimissioni, ricovero e trasferimento in altra struttura.
In caso di iperafflusso, il Pronto soccorso allerterà il 118, con comunicazione scritta per l’indirizzamento alternativo in ambulanza dei codici di minore gravità (verdi e bianchi); i reparti di degenza dovranno garantire, quotidianamente, il 20 per cento dei posti letto della propria capacità ricettiva ordinaria.
Per il sovraffollamento si potranno attivare strategie di «rinforzo» del personale, richiamando risorse aggiuntive (1 medico internista e 1 infermiere in pronta disponibilità) qualora il sovraffollamento sia imputabile ad un picco di afflusso e/o ad un evidente problema di «boarding» (pazienti che attendono il ricovero); possibilità di attivare ricoveri «fuori reparto» a carico della struttura di riferimento (appoggio).