I funerali di Francesco Pastore
Centinaia di persone a Manfredonia hanno atteso l’arrivo del feretro del maresciallo dei carabinieri Francesco Pastore, di 24 anni, assiepati all’esterno della cattedrale. Chiesa gremita anche all’interno, la bara è stata accolta dal picchetto d’onore dei carabinieri del comando provinciale di Foggia. Alla cerimonia ha assistito anche il comandante generale dell’Arma, Teo Luzi, assieme alle autorità militari, civili e a rappresentanti istituzionali giunti anche dalla provincia di Salerno, dove il militare prestava servizio insieme al collega Francesco Ferraro, di 27 anni, i funerali del quale si sono svolti a Montesano Salentino.
A celebrare i funerali, l’arcivescovo della diocesi Manfredonia Vieste San Giovanni Rotondo, padre Franco Moscone, che durante l’omelia ha definito «un crimine» la morte dei due carabinieri perché «fare uso di sostanze stupefacenti significa armarsi». Nella cattedrale di Manfredonia, in prima fila, i familiari del giovane maresciallo, il papà Matteo, carabiniere in servizio a San Giovanni Rotondo in divisa, la mamma Chiara, la sorella Sara, la fidanzata Vilma, le autorità e centinaia di persone tra colleghi, amici e parenti. A Manfredonia è stato proclamato il lutto cittadino, con bandiere a mezz’asta esposte nel Palazzo di Città e negli altri edifici pubblici per tutta la giornata.
I funerali di Francesco Ferraro
Tutta la comunità di Montesano Salentino si è stretta intorno alla famiglia dell’appuntato scelto Francesco Ferraro, 27 anni, di cui oggi si sono celebrati i funerali di Stato nella chiesa Maria Santissima Immacolata. L’uscita del feretro dalla camera ardente allestita nella sala consiliare è stata accolta da un lungo applauso. a bara, avvolta nel tricolore, è stata poi portata in spalla dai carabinieri seguiti dai genitori Paola e Antonio, dai suoi fratelli Gigi, Michele e Alessandro, e dalla sua fidanzata Carmela con il loro cagnolino in braccio.
Prima dell’arrivo nella chiesa madre del paese in provincia di Lecce, il corteo funebre si è fermato davanti la casa della nonna di Francesco, che ha salutato il nipote scomparso sull’uscio di casa, seduta sulla sua carrozzina. In segno di lutto tutte le attività del paese si sono fermate. Ad accogliere il feretro c’erano centinaia di persone sia all’esterno sia all’interno della chiesa. Qui, su un cuscino di velluto rosso, è stato poggiato il cappello della divisa di Francesco. Tante le autorità civili e militati intervenute, tra cui il comandante dell’arma dei Carabinieri, il generale Teo Luzi.
Tra i vertici dell’arma presenti anche Antonio De Vita, comandante interregionale Carabinieri ‘Ogaden’. «Francesco è già nella casa e nel cuore di Dio», ha detto nell’omelia monsignor Vito Angiuli, vescovo della diocesi Ugento Santa Maria di Leuca. «Siamo affranti e increduli e anche per me oggi è difficile raccontare quanto accaduto, dare una risposta a tanti interrogativi», ha aggiungo ricordando il militare salentino scomparso come «l’amico e il fratello che tutti vorremmo: generoso nel suo servizio alla patria, gioviale e volitivo, di un’educazione rara».
Fonte: www.leggo.it
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