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Crisi commercio a Salerno, Marone: “Troppo abuso del food e poca innovazione”

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La crisi del commercio salernitano? E’ dovuta alla scarsa innovazione. Lo sostiene il presidente di Confcommercio Salerno Nino Marone che traccia un bilancio – come riporta oggi, anche in prima pagina, il quotidiano “L’Ora” consultabile online –  dello stato dell’arte.

Non sono, in altri termini, i flussi turistici – pure crescenti – a rappresentare l’unica determinante nello sviluppo del settore nella città d’Arechi e nella sua provincia. Che, in futuro, dovrà saper puntare sempre più sulla digitalizzazione e anche sull’apertura a nuove frontiere, come quella dell’intelligenza artificiale, per migliorare la sua appetibilità.

La crisi, però, colpisce anche gli esercizi della movida: perfino qualche ristorante ha chiuso i battenti. “Si è abusato così tanto del food, che è pure naturale vedere qualche chiusura qua e là.

Quello che più fa male è che a volte negozi storici possano venir meno: c’è da dire che non sempre le chiusure sono conseguenza della crisi ma anche di un mancato interessamento delle generazioni successive a voler proseguire il lavoro dei genitori.

Non c’è sempre un ricambio generazionale pronto a sostenere il rinnovo“, ha affermato Marone.

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