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Ordine Avvocati Salerno, Paolino: “Non sono decaduto, deciderà il Consiglio nazionale”

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«E’ stata pubblicata l’ordinanza della Corte di Cassazione che, intervenendo sulla interpretazione delle norme poste a fondamento della elezione degli ordini professionali, ha ritenuto non condivisibile la sentenza del Consiglio Nazionale Forense che aveva ritenuto legittima e coerente con il dettato normativo la mia elezione a Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Salerno».

Lo ha dichiarato – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – l’avvocato Gaetano Paolino, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Salerno, all’indomani della sentenza della Corte di Cassazione, che ha stabilito la illegittimità della candidatura dell’avvocato salernitano a presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno per il quadriennio 2023/2026.

A decretare la legittimità delle elezioni per la nomina di Paolino il Consiglio nazionale Forense che dovrà prendere atto ora della sentenza e, verosimilmente, a breve dovrà dichiarare la decadenza di Paolino.

«Per dovere di cronaca, oltre che per onestà intellettuale, preciso che la Cassazione, a differenza di quanto ha frettolosamente titolato qualche giornale locale, non ha dichiarato “decaduto il Presidente Paolino”, ma ha – nell’ambito dei poteri giurisdizionali ad essa attribuiti – optato per la soluzione della cassazione della sentenza del Cnf e per il contestuale rinvio allo stesso Cnf per la decisione definitiva.

Alcuna statuizione sulla “decadenza” è stata sancita dalla Cassazione che pur ne avrebbe avuto la possibilità, in alternativa all’opzione esercitata, di decidere la causa nel merito qualora non fossero stati necessari ulteriori accertamenti di fatto – ha aggiunto il presidente dell’Ordine degli avvocati, Gaetano Paolino dopo la sentenza – La decisione ora passa nuovamente al Cnf che dovrà decidere e far chiarezza sulla complessa questione giuridica.

Io sono sereno e vado avanti, sino alla definizione del giudizio, non per ambizioni o gratificazioni personali, ma per il rispetto che nutro verso gli oltre 1500 colleghi che hanno espresso il loro voto per me e per la mia squadra, credendo e confidando nel nostro modo di operare, con lealtà e trasparenza, sempre al fianco dell’Avvocatura».

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